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Cronaca

Under 30, servizio civile volontario e retribuito: la proposta del Comune

Il Comune e la Città Metropoliana, tramite fondi europei e altre risorse, possono mettere in campo un programma di "Servizio municipale" che coinvolga almeno 200 giovani l'anno

Servizio civile municipale volontario e retribuito rivolto agli under 30, "una misura per promuovere il protagonismo dei giovani, e la partecipazione alla vita della città e dei quartieri". A scriverlo è l'assessore uscente all'Economia e promozione della Città, Matteo Lepore: "Un campo d’intervento importante per rendere le nuove generazioni protagoniste della cura del bene comune, la creazione di opportunità lavorative, culturali e sociali", sottolinea. 

Il Comune e la Città Metropoliana, tramite fondi europei e altre risorse, possono mettere in campo un programma di “Servizio municipale” che coinvolga almeno 200 giovani l’anno, impegnati a seguire i progetti per la cura dello spazio pubblico, la cultura, il lavoro di comunità, il turismo, l’attrattività anche in supporto alle realtà imprenditoriali per l’innovazione e l’internazionalizzazione. Accanto ai ragazzi e alle ragazze del Servizio municipale, è possibile anche creare un corpo di volontari “brevi” da coinvolgere per l’organizzazione di festival, l’accoglienza di delegazioni straniere, Bè bolognaestate.

"Non è un piano per il lavoro, affatto" precisa l'assessore ma neanche "la mancia dei voucher" scrive rivolgendosi al candidato sindaco di Coalizione Civica Federico Martelloni che ha criticato l'iniziativa ("Che idea di futuro può avere chi considera giovani a cui dare la paghetta un'intera generazione che invece dovrebbe cominciare a prendere in mano la propria vita, quella della città e quella del paese?"). 

"Bologna‬ ogni 10 anni vede mutare un quarto della propria popolazione. Una città che viene scelta da tanti migranti, a proposito di stereotipi, ancora sopratutto italiani. Bologna viene scelta per realizzare i propri progetti di vita, di lavoro, di studio, d'amore, per vedere affermati i propri diritti civili. Questa città deve sapere includere e coinvolgere i nuovi arrivati così come i nuovi nati, i nuovi italiani, i giovani adolescenti delle periferie. Deve rigenereare il proprio capitale sociale, prima ancora che il proprio capitale economico, altrimenti sarà spacciata" continua Lepore "Caro Federico, il mio sogno è che le nostre periferie si sollevino per occuparsi di Bologna con amore e che siano gli adolescenti di oggi a scrivere la nostra nuova leggenda. Rischiamo con loro. La Bologna che racconti tu in questa campagna elettorale non ritornerà. Per una volta, lasciamo che siano i ragazzi a giocare la partita e non i loro maestri". 

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