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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Boutique erotiche e sex-toys di ultima generazione: 'Sono le donne a rompere i tabù'

Chi sono i clienti di una erotic-boutique? Cosa cercano? Quanto sono disposti a spendere? "Donne per il 70%. Tante le coppie che cercano qui oggetti per divertirsi e giocare"

Il sesso, si sa, ha una bella fetta di mercato. Tendenzialmente nel nostro Paese alcuni aspetti della vita sessuale sono ancora tabù e quando si parla di sexy-shop si pensa generalmente a locali dalle vetrine oscurate e dalle frequentazioni discutibili, oppure a distributori self-service che garantiscono discrezione e riservatezza evitando persino il contatto con un venditore. 

Il preambolo di questa intervista, volta a conoscere meglio quali sono le "tendenze" in questo settore sfaccettato e letteralmente  invaso dal design e dall'estetica, potrebbe essere che dietro a ogni piccola o grande rivoluzione ci sono sempre delle donne. E non è un caso che sia Paola, della boutique erotica Beate Uhse, a raccontare quello che gli uomini e le donne cercano: "L'approccio giusto con i clienti di un negozio come questo è fondamentale - spiega Paola - è bene lasciare tempo e privacy, ma anche intervenire per dare suggerimenti e spiegare quello che può non essere chiaro a tutti". 

"Beate Uhse" per molti versi si discosta dal sexy-shop tipicamente italiano: una donna ha creato questo brand,  forse sta proprio lì la differenza?

"Beate Uhse è un nome proprio, è quello di una imprenditrice nata nel 1919 nella Prussia orientale. Per lei il sesso non è stato solo una delle gioie della vita. E' stato prima una preziosissima ancora di salvezza, poi la chiave per il successo e la ricchezza.  Beate ha l'idea che cambia la sua vita e quella di molti altri tedeschi. Comincia a vendere nei paesini dello Schleswig-Hollstein e poi per corrispondenza in tutta la Germania un libretto ciclostilato intitolato Schrift X. E' un manuale che spiega il metodo anticoncezionale Ogino-Knaus. Per due Reichsmark (la valuta imposta dagli Alleati in Germania) i tedeschi possono consolarsi con il sesso senza mettere al mondo troppi figli. E' un boom. Nel 1956 il libretto ha venduto 32mila copie e Beate ha messo su un'azienda con cento impiegati e un milione di marchi di fatturato. Le procure federali le fanno la guerra, ma nel 1962 la Germania approva una legge che liberalizza la pornografia. La "signora del sesso" non ha più limiti. Apre subito un sex shop a e nel giro di pochi anni i sex shop salgono a cento, sparsi in tutta la Germania. Richieste di franchising arrivano da tutto il mondo. L'azienda diventa impero e si quota in borsa.
Per Beate la distinzione tra sesso e pornografia non ammette incertezze: "La pornografia asseconda istinti perversi, l'erotismo aiuta a realizzare l'aspirazione ad una vita sessuale normale che è in ognuno di noi. Nei miei negozi c'è solo materiale erotico".

Sexy shop: gli oggetti 'del desiderio' più richiesti

Qual è dunque la differenza fra una boutique come la vostra e un sexy shop?

"Intanto noi non abbiamo le vetrine chiuse e il campanello alla porta d'ingresso. Beate Uhse Erotic Boutique ha grandi vetrine nelle zone centrali e di alto passaggio pedonale. In Italia siamo ancora un po' indietro, ma già in Friuli abbiamo il primo negozio all'interno di un centro commerciale e le cose dovrebbero andare in questa direzione. Nei nostri negozi non si sono tende e luci rosse, ma collezioni eleganti di biancheria intima, gamme di giochi erotici, preservativi e anticoncezionali, stimolanti sessuali, letteratura erotica e di formazione sessuale, video, CD-Rom, DVD, giochi erotici, articoli scherzosi e prodotti di lifestyle di altissima qualità che rappresentano un assortimento unico e senza paragoni".

A proposito di prodotti e gamme, quali sono gli articoli più venduti e richiesti? Sono più  gli uomini o le donne a varcare quella porta?

"Sono certamente più le donne, con un rapporto 70% e 30%. Per quanto riguarda i toys, al primo posto metterei quelli per la coppia, al secondo i vibratori clitoridei e al terzo quelli per il punto g, ma anche le palline della gheisha (le kejel exercise balls), sempre per le signore. Per quanto riguarda i cosmetici erotici, senza dubbio il gloss stimolante (si mette come un lucidalabbra, ma ha proprietà di amplificare i sensi) e i profumi ai ferormoni, che sprigionano degli odori della donna e dell'uomo in grado di attrarre il sesso opposto. Per quanto riguarda l'intimo vendiamo più accessori femminili, soprattutto i catsuits, tutine aderenti e sexy molto usate negli ambienti fetish e bondage".  

Sono più le coppie o i single a fare acquisti qui?

In questo periodo più le coppie, anche perchè i prodotto per le coppie sono molti. 

Ci sono delle novità particolari? E' evidente guardandosi intorno che la tecnologia ha cambiato qualcosa anche in questo settore...

Sì, è vero, i toys sono diventati tecnologici ed ora è possibile creare delle "connessioni" a distanza. L'ultima novità è un particolare finger vibrating ring, ovvero un anello vibrante da dito che è conduttore di vibrazione. L'innovazione in alcuni toys sta nel fatto che attraverso una app essi possono essere attivati a distanza (distanza significa da una città all'altra, da un Paese all'altro): è il caso per esempio delle palline da gheisha, che possono venire azionate dal partner ovunque esso sia. 

Il sesso in Italia è ancora tabù? 

Siamo un po' indietro rispetto al nord Europa e al nord in generale. Come dicevo prima forse uno dei passi avanti di cui posso parlare come Beate Uhse è l'apertura di uno dei nostri negozi in un centro commerciale. 

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