rotate-mobile
Cronaca

Sfratti, numeri drammatici a Bologna: siglato nuovo protocollo, ecco le novità

Nel 2013 gli sfratti per morosità sono stati 1559 e nel primo semestre di quest'anno siamo già a quota 1000. Le nuove misure adottate sono volte ad "attenuare la pressione sugli interventi emergenziali"

Lo scorso 28 novembre 2014 è stato siglato in Prefettura il nuovo protocollo d'intesa “recante misure straordinarie di intervento per la riduzione del disagio abitativo”, noto come protocollo antisfratto.
Il dramma di chi si trova all'improvviso a non poter più pagare un affitto con regolarità, dopo aver perso il lavoro o aver visto il proprio stipendio ridursi drasticamente è sempre più diffuso. Basti pensare che nel 2013 gli sfratti per morosità sono stati 1559, e nel primo semestre di quest'anno siamo già a quota mille.
"Per questa ragione, le novità introdotte dal protocollo assumono ancora maggiore importanza", come sottlineano dalla camera del lavoro metropolitana di Bologna.

NOVITA'. In primo luogo, si è ampliata significativamente la platea dei potenziali beneficiari. Prima poteva sottoscrivere il protocollo solo chi avesse perso il lavoro. Ora, grazie all'ampliamento del concetto di morosità incolpevole potranno accedere al contributo anche altre categorie di soggetti a rischio sfratto: persone in cassa integrazione, affette da malattie invalidanti, lavoratori a cui è stato ridotto all'improvviso l'orario. Novità importanti anche per quanto riguarda il debito accumulato dal moroso. L'importo massimo di morosità per i Comuni ad alta tensione abitativa è stato portato a 10mila euro. Inoltre, se la persona sotto sfratto accetta l'accordo, dovrà restituire solo il 10% del dovuto, contro il 35% del precedente protocollo. Da parte sua, il proprietario di casa otterrà immediatamente il 90% del credito contro l'80% previsto prima.
Inoltre, all'articolo 8 del protocollo si parla delle “Misure per il differimento dell'esecuzione dello sfratto”. Se il proprietario di casa accetta di prorogare la data dell'esecuzione dello sfratto, riceverà dal Comune l'importo dovuto in affitto per il periodo di proroga (6 o 12 mesi). Nel frattempo, chi è sotto sfratto si impegnerà a cercare un'altra sistemazione.

MENO PRESSIONE SU INTERVENTI EMERGENZIALI. Tutte queste misure, sottolinea il segretario Sunia di Bologna Mauro Colombarini, “sono molto importanti, perché attenuano la pressione sugli interventi emergenziali, agevolando la possibilità di conciliare i tempi dell'esecuzione dello sfratto con quelli della ricerca di soluzioni alternative”.
“Non è certo la soluzione dell'emergenza abitativa che si vive in città – aggiunge Sonia Sovilla (segreteria Camera del lavoro metropolitana Bologna) -, ma è comunque un segnale positivo di interessamento verso chi sta peggio. Questo genere di risposte, se potenziate e rese operative, eviterebbero il diffondersi di fenomeni di illegalità come le occupazioni che, nonostante evidenzino l'emergenza del problema, espongono spesso le fasce più deboli della popolazione a strumentalizzazioni; azioni del genere tendono anche ad evitare un'autentica guerra tra poveri che si scatena fra chi comunque rispetta la legalità e chi cerca scorciatoie alla risoluzione del problema con modalità quantomeno discutibili. La situazione sta diventando critica e pone a tutte le istituzioni la necessità di trovare misure innovative e coraggiose per affrontare il problema. Molti anni di crisi e soprattutto il perdurare di una situazione che non vede la creazione di posti di lavoro anche sul nostro territorio hanno esposto molte persone che prima erano in grado di pagare gli esosi affitti della nostra città, al rischio di trovarsi letteralmente in mezzo a una strada”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Sfratti, numeri drammatici a Bologna: siglato nuovo protocollo, ecco le novità

BolognaToday è in caricamento