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Case popolari, la denuncia: 'Ora rischio lo sfratto per un errore'

Ieri mattina i ragazzi di Asia-Usb hanno fatto un presidio sotto gli uffici dell'Acer in vista dello sfratto di Carla, un'inquilina che vive in una casa popolare

Ieri mattina i ragazzi di Asia-Usb hanno fatto un presidio sotto gli uffici dell'Acer in vista dello sfratto di Carla, un'inquilina che vive in una casa popolare. 

"La mobilitazione - scrivono dal sindacato - aveva come obiettivo quello di trovare una soluzione adeguata e dignitosa allo sfratto di Carla previsto per il 25 luglio, ma anche un'inversione di rotta nella politica dell'Acer applicata nei confronti delle tantissime persone che si vedono il diritto alla casa popolare negato. 

L'incontro purtroppo, come ci aspettavamo, è stato l'ennessimo episodio di chiusura da parte del ente gestore e quindi dell'apparato pubblico verso i bisogni sociali della popolazione. L'Acer a fine dell'incontro non ha mostrato alcuna intenzione per trovare una soluzione adeguata al problema della famiglia sotto sfratto, anzi ha ribadito la ferma intenzione di eseguire lo sfratto il 25 luglio – nonostante la procedura di sfratto sia dovuta ad un errore burocratico (commesso proprio dagli uffici dell'Acer) non viene fornito alcun margine di contrattazione, ma fatto appello solo ed esclusivamente alla legge che prevede l'esecuzione dello sfratto per qualsiasi tipo di irregolarità.

Si tratta di un errore  di compilazione dei moduli  - chiarisce Asia-Usb - quando la signora è andata a vivere con la madre anziana (che era regolare intestataria del contratto d'affitto) è stata registrata come badante e non come figlia, quindi ha perso il diritto al subentro regolare dopo la morte della madre".

(Video Asia-usb)

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