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Sgb e Cobas indicono sciopero a Palazzo D'Accursio: "Rientro in ufficio non sicuro"

Le sigle sindacali hanno inviato una lettera al sindaco, alla Prefettura e alla Commissione di garanzia per indire formalmente lo stato di agitazione

Sciopero a Palazzo D'Accursio e nelle altre sedi dell'amministrazione comunale di Bologna. Sgb e Cobas, infatti, si preparano ad indire uno stato di agitazione di tutti i dipendenti del Comune, compreso il personale di nidi e materne.

Due le motivazioni: il "no" alla circolare sul rientro in ufficio per almeno tre giorni alla settimana, che per i sindacati è "in contraddizione" con le norme nazionali e "aumenta il rischio di contagi tra i lavoratori in un momento in cui il virus ha ripreso la sua diffusione; poi la "mancata adozione dei protocolli e delle procedure di sicurezza Covid nei nidi e nelle scuole dell'infanzia".

Le ragioni della mobilitazione sono quelle messe nero su bianco nella comunicazione che Sgb e Cobas hanno inviato al sindaco Virginio Merola, alla Prefettura e alla Commissione di garanzia per indire formalmente lo stato di agitazione.

La decisione di far partire la lettera è arrivata "dopo alcune assemblee online con i lavoratori in smart working - spiegano le due sigle di base in una nota - particolarmente arrabbiati per la circolare" del direttore generale, Valerio Montalto, sul rientro al lavoro in presenza. Per chiederne il ritiro, Sgb e Cobas annunciano anche l'avvio di una raccolta firme.

"Siamo di fronte ad un'amministrazione che gioca con la salute dei dipendenti, di adulti e bambini", è il duro attacco sferrato dai sindacati. "Proprio in queste ore ci arrivano notizie, per noi gravi - continua la nota - di personale e bambini di nidi e scuole dell'infanzia positivi al Covid a cui l'amministrazione non sa dare risposte, soprattutto in merito alle procedure da seguire". Così come "ci giungono voci di supplenti che girano nei nidi e nelle scuole dopo essere state in sezioni con insegnanti o educatrici risultate positive", scrivono Sgb e Cobas.

Sembra che chi governa questa città si stia adoperando per la diffusione del Covid piuttosto che per il suo contenimento", arrivano a scrivere i due sindacati comunicando di aver avviato le procedure obbligatorie sul tentativo di conciliazione "per andare verso lo sciopero".

Aggiungono Sgb e Cobas: "Non ci stiamo a guardare mentre il direttore generale e la giunta Merola si disinteressano della sicurezza dei posti di lavoro e della salute dei dipendenti, dei loro familiari e dell'utenza, sia essa composta di adulti o peggio ancora di bambini". Ieri, intanto, c'è stato il presidio di Fp-Cgil e Uil-Fpl nel cortile di Palazzo D'Accursio e oggi le due sigle confermano che la partita non è da considerarsi chiusa: "La nostra battaglia prosegue", scrivono i sindacati sui social. Nel frattempo, "ringraziamo il Consiglio comunale che ieri ha adottato un ordine del giorno a sostegno delle nostre rivendicazioni", aggiungono Fp e Fpl. (Dire)

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