Alloggi temporanee per gli sgomberati di via Irnerio: prima notte tra gli uffici comunali e dormitori
Momenti di nervosismo quando gli assistenti sociali avevano chiesto di dare la precedenza alle famiglie con bambini, mentre il sindacato Asia insisteva "o tutti o nessuno, usciamo tutti insieme", così è intervenuta l'assessore Frascaroli assicurando che "gli operatori non prendono in giro nessuno"
Si è conclusa alle 23.30 con la chiusura delle porte della chiesa di Santa Maria e San Domenico della Mascarella la lunga giornata iniziata all'alba di ieri con lo sgombero dell'immobile occupato in Via Irnerio. Una mattinata di tesione e resistenza sui tetti, con alcuni feriti e vari contatti tra attivisti e forze dell'ordine in tenuta anti-sommossa. Gli occupanti si erano poi barricati nella chiesa, da dove non sarebbero usciti senza un alloggio e avevano chiesto l'intervento dell'arcivescovo Matteo Maria Zuppi, il quale, sin dall'insediamento aveva espresso preoccupazione per l'emergenza abitativa.
Gli occupanti, supportati dal sindacato Asia-Usb, nel pomeriggio avevano accettato le proposte del Comune, dopo l'incontro in Curia con l'assessore al welfare Amelia Frascaroli e l'arcivescovo (con una sorta di garanzia di "vigilanza" da parte di quest'ultimo), ovvero la sistemazione temporanea in alberghi, ostelli e dormitori.
Momenti di nervosismo in serata, quando gli assistenti sociali avevano chiesto di dare la precedenza alle famiglie con bambini, mentre il sindacato insisteva "o tutti o nessuno, usciamo tutti insieme", così è intervenuta l'assessore Frascaroli assicurando che "gli operatori non prendono in giro nessuno, stanno facendo il loro lavoro da questa mattina", così è salita su un banco della chiesa per informare gli occupanti.
In via Irnerio nel frattempo sono arrivati alcuni taxi per trasportare gli occupanti negli alloggi temporanei: per prime le famiglie con minori e le persone con fragilità, poi i singoli e le coppie, che questa notte alloggerano tra gli ex uffici comunali di via Battistelli, l'ostello San Sisto e i dormitori.