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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Xm24, sullo sgombero la polemica si riaccende in consiglio

L'azzurro Sassone denuncia il perseverare di feste notturne, Mazzanti (Pd): 'Comune ora non c'entra, è tutto in mano alla questura'

"Non ci occupiamo noi di ordine pubblico, noi quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto". Cosi' il capogruppo del Pd al Consiglio comunale di Bologna, Claudio Mazzanti, replica alle nuove critiche mosse da Fi (in particolare da Francesco Sassone, nella seduta di oggi) sulla vicenda Xm24. Oggetto della discussione alcune rumorose feste notturne, riferite da alcuni residenti, che il consigliere azzurro ha riportato nell'aula di Palazzo D'Accursio.

"Non è possibile -tuona il consigliere forzista- che regolarmente nei fine settimana si organizzino neanche delle festicciole che magari finiscono all'una, ma feste che vanno avanti fino alle 8 di mattina con musica e schiamazzi". E ancora: "Capisco questa amministrazione evidentemente molto credente tende a porgere l'altra guancia", ma a questo punto "quanti altri schiaffi deve prendere prima di agire e riportare la legalità?". Per Sassone "la misura è colma e i cittadini sono stanchi, il Consiglio comunale quello che doveva fare l'ha fatto. Ora l'amministrazione agisca e alle tante parole finora sterili faccia seguire la liberazione dello spazio, se vogliamo chiamarla così".

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A queste accuse ribatte Mazzanti. "Cosa deve fare ancora l'amministrazione? Non è stata rinnovata la convenzione, si è cercato in mille modi di trovare una risposta e oggi la pratica è in mano all'autorità di pubblica sicuezza", sottolinea Mazzanti a margine del Consiglio. Per Mazzanti, insomma, è inutile che Fi continui a prendersela con il Comune. Oggi è tutto in mano alla questura, "che ha la competenza di tradurre operativemente lo sfratto", rimarca il capogruppo dem.

Semmai, riprende Mazzanti, sono gli esponenti di centrodestra che "dovevano pensarci meglio prima di assegnare quei locali vicini alle case", ricordando in questo modo che la prima convenzione con l'Xm24 fu siglata ai tempi della giunta Guazzaloca. Tornando all'oggi, "io mi auguro che prima dello sgombero abbia l'intelligenza di accettare quello che era stato proposto", cioè il capannone in cui intanto depositare i materiali: come si suol dire, "la speranza è l'ultima a morire". (Pam/ Dire)

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