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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

E' solo marzo ma la siccità è già grave: la Regione mette 'al minimo' i fiumi

Scatta con mesi di anticipo e fuori dal periodo estivo il regime del deflusso minimo vitale: rilasciata solo l'acqua che serve per non fa morire l'ecosistema fluviale

In Romagna le cose non vanno ancora male, ma nell’area occidentale della regione i deficit idrici arrivano anche al 50%. La Regione Emilia-Romagna corre ai ripari in anticipo per la siccità che, prevedibilmente, anche quest'anno colpirà la regione nei mesi di qui a venire.

Su tutte il provvedimento messo in campo da Viale Aldo Moro è quello di istituire sin da subito il deflusso minimo vitale. Ciò consentirà ai Consorzi di bonifica e alle aziende agricole di prelevare e accumulare più acqua in caso di precipitazioni, senza arrecare danno agli ecosistemi, poiché le portate attualmente presenti nei corsi d’acqua regionali sono analoghe a quelle tipiche del periodo estivo.

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Per Deflusso minimo vitale si intende la quantità minima di acqua che contribuisce a garantire la salvaguardia delle caratteristiche fisiche e chimico-fisiche dei corsi d’acqua e dei fiumi, nonché il mantenimento delle biocenosi tipiche delle condizioni naturali locali. Quando viene fatto un prelievo da un corso d’acqua, va comunque garantita sempre la presenza di un quantitativo minimo necessario.

Questo quanto emerso dalla Cabina di regia per la criticità idrica, che si è tornata a riunire oggi in Regione, per la seconda volta da inizio anno. Conseguente alla dichiarazione dello Stato di emergenza nazionale dello scorso 4 luglio (poi prorogato al 31 dicembre 2023), la cabina si era riunita già lo scorso 11 gennaio.

Nel corso dell’incontro di oggi è stata restituita la fotografia della situazione meteo-idro-climatica che vede la parte occidentale della regione in sofferenza a causa delle scarse piogge invernali, con invasi quasi vuoti e livelli del Po bassissimi.

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"Interventi anche sull'idropotabile"

“Ci siamo attivati da subito per non farci trovare impreparati all’estate- spiega Irene Priolo, vicepresidente con delega all’Ambiente- e lo abbiamo fatto muovendoci su più fronti. L’anticipo del Deflusso minimo vitale permetterà di accumulare scorte idriche in caso di pioggia invasando tutto il possibile, da utilizzare quando aumenteranno le necessità di irrigazione delle colture. Sul fronte dell’idropotabile candideremo interventi per alcuni milioni di euro per interventi mirati alla salvaguardia della riserva idropotabile; è fondamentale, però, che ciascuno faccia la propria parte”.

Alla Cabina di regia, che si aggiornerà nel mese di maggio, hanno partecipato rappresentanti dell’assessorato all’Ambiente, Autorità Distrettuale Fiume Po, Aipo, Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile, Arpae, Atersir, Gestori Servizio Idrico integrato, Anbi (Unione regionale delle bonifiche) e Consorzi di bonifica dell’Emilia-Romagna.

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