Per ora non esiste pericolo di rubinetti a secco ma Hera, la multiutility del servizio idrico che serve tutta la provincia di Bologna, invita a fare attenzione.

"Dato lo stato di siccità in cui versano alcuni territori -fa sapere Hera in una nota- è stato definito un piano di approvvigionamento per prevenire eventuali emergenze. Del pari l'azienda ha chiesto "ad alcuni Comuni dell’Appennino Bolognese di emettere ordinanze allo scopo di limitare l’uso dell’acqua potabile".

Nonostante al situazione sia costantemente monitorata non si esclude in un prossimo futuro che si possa ricorrere all'uso di autobotti o di limitare il consumo delle utenze più grandi.

In via cautelativa, la multiutility ha richiesto ad alcuni Comuni dell’Appennino Bolognese (Alto Reno Terme, Camugnano, Castel d’Aiano, Castel di Casio, Castiglione dei Pepoli, Gaggio Montano, Grizzana Morandi, Loiano, Monghidoro, Monterenzio, Monte San Pietro, Monzuno, San Benedetto Val di Sambro, Valsamoggia e Vergato) di emettere ordinanze finalizzate al contenimento dell’utilizzo dell’acqua potabile e all’indicazione di limitazioni nell’uso extra-domestico.

Intanto il comune di Bologna ha già emesso il provvedimento che dispone il divieto di prelevare acqua dai corsi e dagli affluenti di: Samoggia, Lavino, e del Reno al valle della chiusa di Casalecchio; Reno nel tratto a monte di Porretta Terme e dai corsi d'acqua affluenti del fiume Reno nel bacino montano; Savena, Quaderna, Gaiana, Zena e loro affluenti; Senio, Sintria e loro affluenti; Santerno e affluenti; Sillaro e affluenti; Silla e affluenti; Idice e affluenti; Vergatello e affluenti.
L'efficacia del provvedimento rimarra in essere fino a cessate esigenze.