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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Sierologici in farmacia, sindacati: "Garantire sicurezza"

Cgil, Cisl e Uil chiedono a Federfarma Emilia-Romagna chiarimenti sui comitati territoriali per la sicurezza

"Pur condividendo gli obiettivi contenuti nell’accordo sui test diagnostici rapidi per la ricerca degli anticorpi anti SARS-CoV-2, siglato tra la Regione Emilia-Romagna e le associazioni di categoria delle farmacie convenzionate, evidenziamo come molti aspetti legati alla salute e sicurezza dei lavoratori non siano stati opportunamente valutati".

Così  le federazioni sindacali dei lavoratori Commercio Turismo e Servizi di Cgil, Cisl e Uil in una nota indirizzata a Federfarma: "L’intero settore manca, sia a livello nazionale che a livello regionale, di uno specifico protocollo di prevenzione e sicurezza. Nonostante ciò, non sono stati costituiti i comitati per la sicurezza (previsti dal protocollo nazionale del  24 aprile 2020, interamente recepito nel DPCM del 26 aprile 2020). In particolare, Federfarma ER, ad oggi, nonostante le nostre richieste e sollecitazioni, non ha dato la sua disponibilità a costituire i comitati territoriali per la sicurezza, tanto meno a definire un accordo specifico di settore, ritenendo così sufficiente l’applicazione delle norme generali introdotte dal protocollo nazionale". 

"Non possiamo fingere che - si legge ancora nella nota - in mancanza di idonee misure di sicurezza e organizzative, la scelta della farmacia come luogo per effettuare i test sierologici non esponga a maggiori rischi di contagi. Se lo scopo dell’accordo è quindi assolutamente condivisibile, e conferma il ruolo di presidio sanitario territoriale delle farmacie, è indubbio che queste dovranno al contempo fare i conti con flussi di ingresso maggiori e al momento non prevedibili". 

"Cittadini e dipendenti non possono essere esposti a rischi perché non c’è stata la volontà di definire e declinare gli strumenti normativi previsti per la tutela e il monitoraggio della sicurezza sul lavoro. Perché se da un lato è indubbio il ruolo di primo presidio sanitario che le farmacie territoriali svolgono, dall’altro purtroppo i farmacisti dipendenti sono spesso dimenticati. Anch’essi eroi sanitari, importanti e silenziosi, durante il periodo del lockdown hanno assicurato un servizio essenziale basilare ed importante. Ma nonostante ciò, i dipendenti delle farmacie private non solo aspettano un rinnovo contrattuale da oltre 7 anni, ma sono anche gli unici lavoratori del settore sanitario che non hanno avuto alcun riconoscimento economico per l’impegno profuso e le difficoltà affrontate durante il culmine dell’emergenza sanitaria".

"Oggi è necessario che a loro venga garantito il rafforzamento delle misure necessarie a tutela della salute e della sicurezza. Per questo - concludono - chiediamo a Federfarma ER risposte urgenti e ci aspettiamo che, prima della partenza di questo importante servizio, si possa procedere a chiarire tutti gli aspetti di prevenzione ed organizzativi e costituire i comitati come  primo passo per garantire salute e sicurezza".

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