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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Casa delle Donne: "Oggi salutiamo Silvia, c'erano tutti i presupposti per il femminicidio"

Angela Romanin, Casa delle Donne di Bologna, racconta l'attività dell'associazione e la volontà delle amiche di Silvia di evitare altri femminicidi

Si chiama femminicidio la morte di Silvia Caramazza, la donna uccisa e ritrovata nel suo appartamento all'interno di un congelatore che oggi avrà i suoi funerali (alle ore 16 nella chiesa di Santa Caterina/via Saragozza). Alla messa, oltre ai parenti e agli amici, anche Angela Romanin, della Casa delle Donne di Bologna, struttura composta da un Centro di accoglienza pubblico e da appartamenti a indirizzo segreto per l'ospitalità di donne che hanno subito violenza: "Le amiche di Silvia ci hanno chiesto di essere presenti per poter salvare altre donne che come lei decidono di allontanarsi dalla persona che le perseguita. Gli ingredienti del femminicidio c'erano tutti: una donna isolata, un uomo con precedenti analoghi, uno stato psicologico particolare (due lutti in poco tempo, quelli dei suoi genitori), la volontà di lasciare quell'uomo che le rendeva la vita difficile".  ECCO ALCUNE DELLE LE DONNE UCCISE A BOLOGNA

Giulio Caria, il compagno della Caramazza resta l'unico sospettato del delitto della donna (a inchiodarlo diverse prove), è rinchiuso nel carcere di Sassari, dal quale durante l'ultimo interrogatorio di è avvalso della facoltà di non rispondere.

INTERVISTA AD ANGELA ROMANIN, CASA DELLE DONNE DI BOLOGNA

Quanti sono i casi di violenza sulle donne a Bologna?

Riceviamo oltre 600 richieste di aiuto all'anno e sono per la maggiore contatti nuovi, storie ancora non segnalate. Nei primi sette mesi del 2013 siamo già a quota 400, con un evidente incremento costante dal 2006 (quando erano 300) a oggi. Sentendo parlare di violenza sulle donne, le persone che si riconoscono nella problematica sono incoraggiate a chiedere aiuto.

Le situazioni in cui si consuma la violenza (per la maggiore da parte del partner) sono sempre border-line o si tratta anche di famiglie/coppie/persone insospettabili?

Pensare che ci sia un target è un grande pregiudizio e che il problema riguardi solo alcune "fasce" è un'idea assolutamente sbagliata: lunica causa della violenza è la volontà di potere e di controllo.

E' vero che in nome di Silvia, è stato chiesto di devolvere le offerte alla vostra associazione?

Sono state le amiche di Silvia a chiedere che le offerte arrivassero a noi. Avevamo programmato una veglia per lei, ma poi è arrivata la conferma dei funerali e noi ci saremo. Con le donazioni che riceviamo lavoriamo alle ricerche sui femminicidi: non si tratta solo di ricerche quantitative, ma di un elenco dettagliato delle modalità dei casi avvenuti. Svolgiamo anche molte attività di sensibilizzazione e cerchiamo di colmare come possiamo il fatto che non ci sia una legge che protegge le donne che hanno subito violenze e le rende facilmente rintracciabili dagli stalker e dai loro stessi carnefici.

Che idea vi siete fatti di Caria e del rapporto con Silvia?

L'identikit del possibile omicida in effetti potrebbe corrispondere con la figura di Giulio Caria. Noi operiamo analizzando dei modelli scientifici e calcolando una valutazione del rischio in base a elementi concreti. Intanto aveva dei precedenti specifici (per cui comunque è rimasto impunito), abbiamo la prova delle manipolazioni (negare i fatti e falsificare gli sms) e un sospetto di disturbo di personalità. Si capisce quanto Silvia fosse consapevole della situazione e il fatto che si fosse allontanata da lui lo dimostra, anche se questo atto spesso è un elemento che fa innalzare il rischio di violenza.

TUTTI POSSONO AIUTARE LA CASA DELLE DONNE DI BOLOGNA. I servizi che la Casa delle donne offre sono rivolte alle donne che hanno subito violenza e chiedono aiuto. L'associazione offre anche un servizio ai figli delle donne accolte e gestisce un progetto per donne che escono dalla tratta e dalla prostituzione coatta: per sostenere la Casa delle Donne potete decidere di devolvere ad essa il vostro 5X1000.

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