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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Un anno dal sisma: il 20 maggio 2012 il terremoto che scosse l'Emilia, oggi il ricordo

Il sisma non è il passato, anche se è trascorso una anno dalle prime scosse. Ieri anche il Papa ha ricordato la tragedia emiliana, mentre oggi sono previste le celebrazioni dell'anniversario

Oggi il triste anniversario. Erano le 4.03 del 20 maggio 2012 quando una scossa di magnitudo 5.9 (VIDEO) ha sconvolto l'Emilia (le testimonianze), uccidendo persone, polverizzando luoghi storici, radendo al suolo case e scuole . A un anno dal sisma i centri colpiti, si preparano a ricordare, ma anche a tracciare un primissimo bilancio sulla ricostruzione, che va avanti spedita, fra tanti problemi. Anche Papa Francesco, nella recita del Regina Caeli, dopo la messa di Pentecoste celebrata ieri in Piazza San Pietro per i membri dei movimenti ecclesiali ha voluto ricordare per la nostra terra: "Ricordiamo nella preghiera - le parole del Papa - le popolazioni dell'Emilia Romagna che il 20 maggio dell'anno scorso furono colpite dal terremoto".

LE SCOSSE SUL COMUNE DI CREVALCORE

Crevalcore città ferita: fotoreportage dopo il terremoto

  

IL CONCERTONE PER L'EMILIA COLPITA DAL SISMA

Concerto x l'Emilia: solidarietà, orgoglio e commozione - ©TM News Infophoto

A ricordare quella tremenda giornata (che ebbe poi, il 29 maggio, una replica ancora più disastrosa dal punto di vista delle vittime) ci sarà la presidente della Camera Laura Boldrini che chiuderà la seduta straordinaria del consiglio provinciale di Ferrara, insieme al presidente della Regione, e commissario per la ricostruzione, Vasco Errani. "Sarò in Emilia - ha anticipato in un'intervista alla Nuova Ferrara - per rendere omaggio alla memoria delle persone scomparse ed esprimere la vicinanza ai loro famigliari". E per ringraziare tutti quelli che hanno lavorato, perché "la loro azione ha fatto bene all'Italia intera, non solo nelle zone terremotate". Una delle ragioni per cui sarà a Ferrara, spiega, "risiede non nel fare promesse ma nell'assumere una responsabilità di fronte ai cittadini e alle istituzioni locali: la Camera dei deputati farà di tutto perché non cali l'attenzione generale sulle esigenze del territorio e si impegnerà a dare corso tempestivamente a tutti i provvedimenti legislativi necessari".

LA LEGA ATTACCA: DOPO IL DRAMMA, L'ABBANDONO. LA BOLDRINI PENSI ALLA TERRA CHE L'HA ACCOLTA. Il risultato? Solo parole. E oggi? Oggi nulla è cambiato. I ministri Delrio e Kyenge sembrano interessati a tutto salvo che alla difesa delle nostre terre. La ministra Kyenge, soprattutto, dovrebbe smetterla di pensare allo Ius soli e cominciare a pensare alla terra che l'ha accolta". Lo sostiene, a un anno dal sisma in Emilia, Fabio Rainieri, segretario emiliano e parlamentare della Lega Nord. "Un dramma - ha detto - al quale ha fatto seguito l'abbandono. Al di là delle prime vane promesse, nulla è successo. Monti e i suoi ministri sono venuti a farsi riprendere dalle telecamere e hanno promesso interventi che mai hanno realizzato. Lo stesso ha fatto il governatore Vasco Errani che, dopo essere stato nominato commissario straordinario per l'emergenza terremoto, ha promesso interventi e aiuti. L'Emilia si è rimboccata le maniche. Chi ha messo in sicurezza la propria azienda o la propria casa l'ha fatto da solo".

TUTTE LE CERIMONIE DI OGGI: IL PENSIERO VA A UN ANNO FA. Sono molte oggi,  in tutte le zone colpite terremoto,  le cerimonie che serviranno per ricordare le vittime, ma anche per tenere alta l'attenzione su una ricostruzione che deve compiere ancora molti passi. Inaugurazioni di chiese, di strutture pubbliche, ma anche feste per dare un segnale che le cose, sia pure faticosamente, stanno tornando alla normalità. Iniziative già cominciate oggi: a Crevalcore Gianni Morandi ha inaugurato il nuovo auditorium polivalente, mentre nel porticato d'onore del Castello Estense di Ferrara è stata inaugurata la mostra fotografica 'E fu sera e fu mattina...'.

A Mirandola, un altro segnale di ripresa arriverà con l'inaugurazione del laboratorio del biomedicale donato dalla Fondazione La Stampa-Specchio dei Tempi, dal Comune di Torino e dalla Fondazione Bnl-Gruppo Bnp Paribas. Molte altre saranno poi le iniziative che arriveranno fino al 29 maggio, ovvero a quello che di fatto è il secondo appuntamento con l'anniversario del terremoto: a Medolla, uno dei paesi che ha riportato i danni più gravi, sarà inaugurata la nuova chiesa provvisoria progettata dall'architetto Davide Marazzi.

LA STORIA DEL PARMIGIANO REGGIANO. Toccate duramente dal sisma che ha colpito l'Emilia nel maggio del 2012, le aziende del Parmigiano Reggiano hanno visto il loro prodotto - recuperato dalle macerie dei magazzini e divenuto uno dei simboli del terremoto - salvato dagli acquisti degli italiani "che hanno portato a casa per solidarietà oltre un milione di chili". E' quanto sostiene, in una nota, la Coldiretti secondo cui "alle aziende agricole danneggiate non è ancora arrivato un euro dallo Stato". Le scosse che hanno colpito l'Emilia, osserva l'associazione, "hanno fatto cadere a terra quasi 600.000 forme di parmigiano, danneggiato gravemente 37 caseifici di Modena, Reggio Emilia, Mantova e Bologna e oltre 600 allevamenti. Grazie alle vendite solidali attuate dalla Coldiretti attraverso i mercati e le botteghe di Campagna Amica e quelle attraverso le principali catene distributive si è generata una enorme catena di solidarietà anche via internet che ha salvato dal fallimento stalle, caseifici e magazzini e sostenuto la ripresa dell'economia e dell'occupazione del territorio". Nelle campagne emiliane e lombarde colpite, il terremoto ha provocato danni "per circa un miliardo di euro - precisa la Coldiretti - e insieme ai prodotti sono state colpite 6.000 aziende agricole, fienili, stalle, magazzini, impianti di trasformazione alimentare e gli impianti dei consorzi di bonifica". E le "circa 6.000 aziende agricole danneggiate - sottolinea Coldiretti in dodici mesi non hanno ricevuto neanche un euro. Si tratta di una situazione paradossale - sottolinea Coldiretti - in quanto i soldi sono stati stanziati ma non riescono ad arrivare alle imprese. Gli imprenditori agricoli - chiosa la nota - sono ripartiti mettendo mano ai loro risparmi per acquistare macchine, mettere in sicurezza edifici e lavorare i loro prodotti, assicurando continuità sul mercato".

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