"Per la prima volta dopo ben due anni di picchetti antisfratto la nostra resistenza è riuscita a convincere un padrone di casa a firmare il protocollo sfratti morosità incolpevole siglato da comune e prefettura". C'è entusiasmo tra i militanti del collettivo Social Log che ha evitato che Mourjane operaio ora disoccupato con moglie e tre figlie venisse sfrattato. 

Sfratto evitato per ben sette volte con picchetti insieme alle famiglie occupanti e del comitato Inquilini resistenti: "La nostra tenace resistenza ha convinto e imposto al padrone di casa a demordere dalla richiesta di sfratto dopo due anni di lotta e a firmare il protocollo di intesa, recepire una parte del fondo morosità, e aggiungiamo che permetterà a Mourjane di restare dentro la sua casa fino a quando non gli verrà assegnata una casa popolare" scrivono gli attivisti su Facebook sottolineando che "senza di noi il padrone di casa non avrebbe mai firmato il protocollo e la famiglia di Muorjane molto probabilmente sarebbe stata costretta ad occupare una casa. Si tratta di una caso più unico che raro che dovrebbe aprire una riflessione seria nella nostra città e dovrebbe indicare la necessità di una moratoria immediata degli sfratti e la fine degli sgomberi per fare in modo che quei pochi strumenti disponibili al contrasto del flagello degli sfratti siano davvero efficaci, invece la questione abitativa continua ad essere affrontata nei comitati di ordine pubblico!"

Intanto Social Log organizza per sabato 19 dicembre un corteo per il diritto alla casa, contro sgomberi e sfratti, che partirà alle 15 da Piazza dell'Unità: "Crediamo che l’emergenza casa non debba mai più essere posta nell’ordine del giorno di comitati che vedono i rappresentati degli organismi repressivi, ma al contrario debba essere affrontata immediatamente e con serietà dagli enti amministrativi e dal movimento di lotta per il diritto all’abitare, nei fatti unica soluzione reale presente oggi a Bologna per fronteggiare gli sfratti e sostenere i senza tetto", si legge nella nota "Dicembre è un mese nero per gli sfratti e questa settimana ci vedrà impegnati tutti i giorni in picchetti per resistere all’accesso di ufficiale giudiziario e polizia pronti a sbattere in strada numerose famiglie. Stessa cosa per il mese di gennaio che ha già in calendario numerose giornate di resistenza nella nostra città. Intanto le famiglie e i singoli sgomberati dall’ex-Poste stanno fronteggiando come possono una situazione drammatica che li ha visti ancora una volta sbattuti in strada con grande violenza e brutalità.
Noi continuiamo determinati a resistere e a dare una risposta all’emergenza abitativa, non ci si stupisca quando avvengono momenti come quello delle Ex-Poste visto che settimanalmente con un media di due o tre comunicati rendiamo note cifre, storie di vita, e denunciamo la scandalosa e vergognosa politica di enti pubblici e privati che si ostinano a lasciare per dieci, venti, trenta anni giganteschi edifici all’abbandono e all’incuria mentre in città si muore di sfratto". 

Dopo l'ultimo sgombero dell'immobile occupato in via Agucchi, il Collettivo Universitario Autonomo - CUA ha realizzato un video sulle 55 ore trascorse sul tetto dagli occupanti. 

"Sabato 19 dicembre sarà quindi l’occasione per portare al centro della città in un grande corteo questi argomenti e stringersi al fianco delle famiglie sgomberate, sotto sgombero, o in attesa di ufficiale giudiziario chiederemo che le occupazioni abitative non siano più nell’agenda del comitato dell’ordine pubblico, che venga attuata una moratoria immediata degli sfratti e che sia abolito una volta per tutte l’articolo 5 del piano casa! E’ tempo di aprire per davvero le porte al diritto all’abitare e costruire insieme il giubileo della casa nella nostra città!"