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Su e giù per l'autostrada, con la droga nascosta nella bombola Gpl: "Incastrati così" | VIDEO

Mai tagli inferiori al chilo, libro mastro e garages fidati: così un trentenne aveva messo in piedi un florido giro di spaccio, dal valore di due milioni ogni partita

La droga veniva portata nascosta dentro il serbatorio del Gpl, perfettamente camuffato e sbloccabile solo con una levetta nascosta. A questo era arrivato il livello tecnologico del trentenne, cittadino albanese incensurato, arrestato e sotto indagine dalla sesta sezione antidroga della Squadra mobile di Bologna insieme con altri otto soggetti, quasi tutti residenti a Bologna.

Il flusso di droga -secondo quanto ricostruito dagli agenti coordinati dal Capo Giuseppe Pititto e dal commissario Guido Quattrucci- proveniva dal Nord Europa e avrebbe movimentato solo in pochi mesi ben 2 milioni di euro, secondo quanto rinvenuto in alcuni 'pizzini' contabili.

Il trentenne acquistata quantitativi di cocaina ed eroina medio-grandi, partite anche da 50 Kg alla volta, e che arrivavano in tranches attraverso corrieri. Di qui, lo stesso soggetto -incensurato e con la propria auto modificata- conduceva frequentissime trasferte in varie province del Nord e del Centro Italia, di persona. Un particolare questo, che si rivelerà fondamentale nell'emersione della vicenda.

Spaccio di cocaina, blitz della Mobile e nove arresti | VIDEO

Partite da 50 Kg, poi il 'giro' della droga nelle province

Ravenna, Roma, La Spezia, Modena, Milano, Alessandria, l'auto del 30enne è stata vista fare la spola un po' in tutte le province del Nord e del Centro Italia. In particolare a Modena, dove l'intermediario ha incontrato un altro sodale, 44enne, sempre cittadino albanese con qualche precedente, per la consegna di un carico di qualche Kg. Qui gli agenti della Mobile hanno effettuato una perquisizione a Frosinone, in un capannone nella disponibilità del modenese, trovando altra droga.

Il centro di tutto era però Firenze città, con il trentenne che aveva nelle sue disponibilità una rete di appartamenti e garages, attraverso i quali riceveva come detto dal Nord Europa il carico di stupefacenti. Ancora in fase di ricostruzione la strada che prendevano i denari guadagnati dal trentenne, ma non è escluso che vi sia un grado superiore nella gerarchia criminale, al quale l'uomo versava una quota.

Le indagini e gli arresti

Le maglie degli investigatori si sono però strette attorno a tutto il gruppo: oltre al 'capo' della rete, finiti oggetto di misure cautelari sono stati anche altre sette persone, di cui quattro cittadini albanesi e tre cittadini italiani. Per loro il sospetto è che si dedicassero allo smercio al dettaglio attraverso contatti fidati, nelle piazze virtuali di spaccio di cocaina sia in città che nei comuni della cintura. Le indagini sono partite da una delle consegne di droga pattuite. L'auto del 30enne è stata poi seguita, facendo emergere il 'giro' di spaccio. Appostamenti e intercettazioni dei garages del soggetto hanno chiuso il cerchio.

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