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Cronaca Zona Universitaria / Via Zamboni

Zona U, spacciatore in carcere 'nonostante' la legge. La Procura: 'Condivisibile'

Custodia cautelare per un pusher fermato in piazza Scaravilli. La legge non preveda la detenzione, ma il Tribunale di Bologna gli ha contestato l'aggravante di aver spacciato 'in prossimità di scuole o comunità giovanili'

Custodia cautelare in carcere per uno spacciatore fermato quest'estate in piazza Scaravilli, zona universitaria. Nonostante la legge non preveda la detenzione, il Tribunale del Riesame di Bologna gli ha contestato l'aggravante di aver spacciato "in prossimità di scuole o comunità giovanili".

"E' condivisibile" ha detto ieri il procuratore capo Giusppe Amato ai cronisti poichè l'Università "è senza dubbio una comunità giovanile". La carcerazione richiesta dal pm Antonello Gustapane, e confermata dai giudici trova dunque l'appoggio di Amato che però sottolinea come nei confronti di piccoli spacciatori Forze dell'ordine e magistratura siano spesso vincolati dalla norma che non permette di applicare la custodia cautelare, considerato anche che "per alcuni soggetti, sono poco efficaci: ad esempio, l''obbligo di presentazione per una persona senza fissa dimora serve a poco" continua Amato: "le sanzioni per le droghe leggere si sono abbassate, e si sono ridotte anche per i fatti di lieve entità'', dopo la bocciatura, da parte della Corte costituzionale, della legge Fini-Giovanardi (21 febbraio 2006, n. 49). 

In pratica la "lieve entità", ovvero la modesta quantità di droga spacciata non fa andare i "pusher" in carcere: "Purtroppo in Italia c'è molta emotività nelle risposte ai problemi: in certi momenti si alza fortemente il livello della risposta sanzionatoria, come è avvenuto per l'omicidio stradale, mentre in altre situazioni si abbassa, con conseguenze anche per l'azione di polizia giudiziaria e magistratura, che si scontrano con i paletti fissati dal legislatore", conclude Amato. 

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