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Cronaca San Donato / Via Camillo Ranzani

Mala consilia, 100 prof e ricercatori UniBo firmano l'appello. "Vogliamo uno spazio sicuro"

Dal 5 dicembre le attiviste, non avendo uno spazio, hanno occupato un'aula in via Ranzani

Contro molestie e violenze all'Università, le studentesse della consultoria studentesca MALAconsilia hanno pubblicato un appello, rivolto alla comunità accademica, in cui chiedono che sia garantito loro uno spazio universitario idoneo.

E la comunità accademica risponde: molte professoresse e professori lo firmano. Con loro anche dottorandi, ricercatrici, personale amministrativo. Un centinaio, al momento, le firme.

Dalla docente Lilla Maria Crisafulli, ex direttrice del Master Gemma in Studi di Genere alla professoressa Giovanna Cosenza, semiologa e giornalista. Tra questi anche Mirko Degli Esposti, ex Prorettore Vicario, e Alessandro Gargini, ex Senatore accademico e Direttore di Dipartimento.

Dopo aver raccolto le testimonianze di molestie e violenze subite da alcune studentesse all'Università, trasformate anche in una denuncia e una condanna per un docente dell'Alma Mater, non avendo uno spazio, dal 5 dicembre le attiviste hanno occupato un'aula universitaria in via Ranzani.

"È per noi particolarmente piacevole vedere il sostegno delle professoresse e delle ricercatrici che si occupano di tematiche di genere: dalla storie delle donne al diritto delle pari opportunità, fino al ruolo delle donne nelle scienze; l’Unibo femminista riconosce la necessità di uno spazio che lotti contro le molestie in università ogni giorno", dichiara Giada della MALAconsilia.

"Le numerose segnalazioni che abbiamo ricevuto, dopo che la vicenda del prof dell’università è emersa su tutti i giornali, ci hanno portato a dire che bisognava prendere una posizione pubblica, perché quelli delle molestie e delle violenze sono problemi sistemici che attraversano la nostra università come la società tutta. Per questo abbiamo lanciato un appello e raccolto tante sottoscrizioni, il sostegno delle professoresse e dei professori è importante per noi, significa che una parte importante dell’università vuole impegnarsi su questo fronte". 

"Come studentesse e studenti – proseguono – ci siamo espressi con una mozione approvata in Consiglio degli Studenti di Ateneo, ma quello delle molestie non è una questione solo studentesca, ci interessava coinvolgere tutta la comunità accademica. Per questo abbiamo chiesto incontri formali e informali con docenti,ricercatori, dottorandi, per spiegare le nostre posizioni e le necessità dello Sportello MALAconsilia, ricevendo sostegno da tutte le componenti della comunità accademica dai rappresentanti dei tecnici e dei dottorandi, a professori di tutti i settori disciplinari". 

"Nell’appello – afferma Valentina, coordinatrice di Link Bologna-Studenti indipendenti – chiediamo che l’Unibo riconosca concretamente il lavoro e il servizio tra pari della MALAconsilia come ulteriore strumento per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere in Università e che la MALAconsilia possa ufficialmente tornare ad avere un proprio spazio sicuro in Università. Adesso attendiamo fiduciose ulteriori interlocuzione con la governance di Ateneo, affinché il nuovo spazio della Consultoria rimanga una realtà duratura".

Cos'è la MALAConsilia

È la prima Consultoria Studentesca Autogestita in un ateneo italiano, un presidio all’interno dell’Università di Bologna, fondamentale punto di riferimento per tutta la comunità accademica sui temi della violenza di genere, della salute sessuale e riproduttiva, della lotta alle discriminazioni.

In questi anni ha svolto un ruolo cruciale nel garantire la tutela delle studentesse che hanno subito molestie all’interno delle mura universitarie, anche accompagnandole in percorsi di denuncia come recentemente accaduto con la condanna di un professore Unibo, colpevole di aver agito per anni molestie e violenze.

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