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Cronaca

Spreco alimentare, l'Emilia diventa più virtuosa e chiede: 'Educazione nelle scuole'

Cittadini sempre più consapevoli: lo sperpero di cibo un "problema per il pianeta". Dalla Città dello Zecchino, l' appello al Governo e al Ministro per l'introduzione dell'educazione alimentare nelle scuole. Parte campagna europea ‘Un anno contro lo spreco’

Un cittadino su tre, in Emilia Romagna, ha ridotto drasticamente lo spreco alimentare domestico (qui dati spreco a Bologna): il 38% degli intervistati per il Rapporto 2014 Waste Watcher ha diminuito, negli ultimi due anni, la quantità di cibo acquistato ma non consumato. Ed è altissima, pari all’88%, la percentuale di intervistati che mette in relazione il problema dello spreco alimentare alla questione ‘globale’, considerandolo un “problema per il pianeta”. A dimostrazione della sensibilità che, in Emilia Romagna più che altrove, si è acquisita intorno alle implicazioni dirette dello spreco alimentare. L’81% dei cittadini intervistati in regione si dichiara ‘preoccupato’ della questione. Fra i provvedimenti individuati per invertire la tendenza allo spreco, l’Emilia Romagna indica innanzitutto la necessità di una campagna sistematica di istruzione nelle scuole, accanto a ulteriori iniziative utili a “far conoscere ai cittadini i danni sull'ambiente e l'impatto negativo sull'economia” e a confezioni e packaging che prevedano porzioni ridotte. 

I dati dell’Osservatorio Waste Watcher - un progetto di Last Minute Market con Swg -  sono stati diffusi ieri mattina alla Città dello Zecchino 2014, in occasione della conferenza stampa congiunta del presidente di Last Minute Market  Andrea Segrè, Presidente del Comitato tecnico scientifico per il Piano di Prevenzione dei rifiuti del Ministero dell’Ambiente (preposto all’elaborazione del PINPAS), e del direttore dell’Antoniano di Bologna Fr. Alessandro Caspoli.

«Dalla Città dello Zecchino, e da Bologna, rilanciamo il nostro appello al Governo e al Ministro Stefania Giannini per l’introduzione dell’educazione alimentare nelle scuole - ha dichiarato Andrea Segrè – Una richiesta  condivisa con il Ministro Gian Luca Galletti lo scorso 5 giugno, Giornata Mondiale dell’Ambiente. Verifichiamo però, in questi giorni, che il documento “La buona scuola”, consultabile sul sito passodopopasso.italia.it, prevede spazi per il potenziamento dell’educazione fisica, come strumento contro l’obesità infantile, ma nessun cenno viene fatto all’educazione alimentare. Un gap da colmare prima possibile. La richiesta di inserire l’educazione alimentare nelle scuole, al pari dell’educazione civica come strumento di crescita e formazione dei futuri cittadini, è una delle priorità inserite nel decalogo delle misure previste dal PINPAS – il Piano nazionale di prevenzione degli sprechi alimentari promosso dal Ministero dell’Ambiente – ed è uno strumento primario e centrale per una reale svolta culturale sul tema. Lo spreco complessivo di cibo, dai campi alla filiera al bidone della spazzatura domestico, vale complessivamente 8,1 miliardi di euro all’anno, ovvero 6,5 euro settimanali a famiglia per 630 grammi circa di cibo. Studiare meglio le cause e i comportamenti familiari è il primo passo per garantire policies adeguate di prevenzione dello spreco. Anche e soprattutto a partire dai giovani».

In questa direzione va anche l’edizione 2014 della campagna europea di sensibilizzazione ‘Un anno contro lo spreco’ che Last Minute Market promuove dal 2010. Green&Young, ovvero l’impegno contro lo spreco raccontato e spiegato ai giovani - illustrato dalla geniale matita di Francesco Tullio Altan nel logo della campagna - è il percorso di riferimento e si aprirà il prossimo autunno con iniziative specifiche per i più giovani: tappa della campagna sarà il Concorso “Frigo a spreco zero” promosso dal Comune di Bologna - Assessorato all'Ambiente con Last Minute Market. Il concorso è rivolto all’intero ciclo di studi, e coinvolge gli istituti scolastici sia Primari che superiori di Bologna.  I vincitori dell'anno scolastico 2013-2014 verranno premiati durante la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti 2014, che ha per tema lo spreco alimentare. Nei prossimi giorni verrà lanciata la nuova edizione per l'anno scolastico 2014-2015. E a Bologna, nel prossimo autunno, sarà presentata la campagna vincitrice del "Premio Socially Correct 2014" organizzato dalla nota agenzia pubblicitaria Saatchi&Saatchi e dedicato quest’anno al tema dello spreco alimentare e in particolare al PINPAS. Una campagna pubblicitaria ideata proprio da un gruppo di studenti che frequentano corsi didattici nel settore della comunicazione.  

Iniziativa portante, in collaborazione con l’Antoniano di Bologna, sarà la coproduzione di una clip musicale con i bambini del Coro: tre minuti di buone pratiche in musica, realizzati nell’ottica di indicare, agli adulti e non solo ai piccoli, alcune elementari ‘regole’ di educazione civica che aiutano a limitare e combattere lo spreco alimentare. La clip, nelle intenzioni dei promotori si presenterà nella primavera 2015, come auspicio per l’Expo, e che potrebbe diventare ‘virale’ in rete e sui social, grazie ai piccoli attori e cantori d’eccezione, i bambini del Piccolo Coro “Mariele Ventre”, di età inclusa fra 3 e 11 anni, diretti da Sabrina Simoni. La clip sarà anche ‘sigla’ degli eventi che saranno tappa della campagna ‘Un anno contro lo spreco’ 2015. «Ci sembra un bel modo – dichiara Fr. Alessandro Caspoli – per celebrare i 60 anni della nostra mensa, che si impegna ogni giorno ad offrire un pasto adeguato dal punto di vista nutrizionale e relazionale (perché il cibo è anche relazione) ai senza dimora della città».

Non sprecare sembra essere il nuovo comandamento degli italiani, alla luce del Rapporto 2014 Waste Watcher: il 63% degli intervistati desidera un’Italia vigile contro gli sprechi, prima ancora di un’Italia equa (39%), solidale (22%), tollerante (12%), sicura (42%), e in generale rispettosa dell’ambiente (47%). Ma c’è di più: l’81% degli italiani controlla se il cibo scaduto è ancora buono prima di gettarlo (era il 63% solo pochi mesi fa, nel gennaio 2014) e il 76% porta o vorrebbe portare a casa il cibo avanzato al ristorante: il 30% degli intervistati lo fa con una certa frequenza, il 46% vorrebbe farlo ma non trova i contenitori al ristorante ed è troppo timido per chiederli. Il cibo, secondo gli italiani (60%), è il comparto su cui maggiormente si concentra la piaga dello spreco: più che per l’acqua (37%) o l’energia elettrica (20%).  Coerentemente, in un’ottica di riduzione dello spreco ma anche di svolta culturale sulle tematiche ambientali connesse, gli italiani chiedono provvedimenti e informazioni diffuse sul tema spreco (le considera utili il 94% degli italiani).

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