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Prima l'agguato, poi la rapina con coltello e pistola: fermato commando a Borgo Panigale. | LE IMMAGINI

Si stringono le maglie della Mobile attorno ai presunti responsabili di una violenta rapina a scopo di rapina, dove una giovane donna rischiò la vita

Un vero e proprio agguato, premeditato e studiato nei dettagli, per mettere mano al denaro. E' stato questo il movente dietro al quale si è consumata la rapina, sfociata poi in tentato omicidio,  ai danni di una donna cittadina cinese quarantenne, trovata la scorsa estate in fin di vita in via degli Aretusi a Borgo Panigale.

Gli uomini e le donne della terza sezione della Squadra mobile di Bologna, coordinati dalla vice questore Elena Jolanda Ceria su supervisione del capo Giuseppe Pititto, hanno chiuso il cerchio attorno a un gruppo di cinque persone, ritenuto a vario titolo l'autore di un agguato, dagli esiti potenzialmente fatali.

Accordo per il denaro da trasferire, poi l'agguato nel palazzo

Per tutto il 'commando' è stato emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere da parte del Gip Maria Cristina Sarli. Secondo la ricostruzione delle evidenze investigative i cinque responsabili del gruppo avrebbero pianificato un vero e proprio agguato ai danni della donna.

Era stata la stessa quarantenne, cittadina cinese residente in provincia di Reggio ma con attività di centro estetico a Parma, ad accordarsi con uno dei suoi aggressori, un intermediario connazionale. Il motivo una somma di denaro, 15mila Euro, che la donna voleva fare arrivare in Cina alla famiglia, ma non passando per i canali ufficiali.

Una volta preso accordo con il soggetto, un trentenne non dimorante a Bologna così come nessuno dei protagonisti della vicenda, l'appuntamento per la consegna del denaro sarebbe dovuto avvenire lontano da occhi indiscreti, e per questo era stato scelto un condominio in via degli Aretusi.

Il giorno della consegna la vittima si è fatta accompagnare dal suo ragazzo, un quarantenne italiano, con il denaro e due cellulari nella borsa a tracolla. Una volta entrati nell'androne del condominio però, dal buio sono saltati fuori quattro uomini, tre descritti come cinesi e un italiano.

Due coltellate all'addome: lei ha rischiato la vita

Di qui la violenta colluttazione, con uno degli aggressori che ha anche impugnato una pistola, poi risultata giocattolo: alla donna è andata molto male, poiché è stata raggiunta da due profondi fendenti all'addome mentre lottava pr non farsi strappare la borsa. La rapina alla fine è riuscita in parte, ma sia la donna che il suo ragazzo, entrambi seriamente feriti, si mettono all'inseguimento del loro feritore, uno degli aggressori che nel frattempo ha perso di vista il gruppo ed è fuggito a piedi.

Sarà proprio questo soggetto l'unico a essere fermato in flagranza dalla polizia nelle immediatezze dei fatti. La ragazza invece, cade a terra semi incoscente a causa della brutta ferita riportata, e sarà portata via dal 118 in condizioni molto gravi. Ferite anche per il suo compagno, alle mani e alla testa ma non in modo critico.

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Le indagini: cellulari, videocamere ed appostamenti

Nei sei mesi successivi la matassa dell'accaduto viene scandagliata e dipanata dalla Mobile di Bologna. Con una serie di accertamenti, partendo dalle tracce degli smartphone e dalla visione delle telecamere di sicurezza presenti nella zona, si sono ricostruiti i movimenti del commando concentrandosi soprattutto sull'auto utilizzata dal gruppo per allontanarsi dal luogo dei fatti e sui segnali dei due cellulari lasciati nella borsa dalla donna, e attivi per un cero periodo di tempo dopo la rapina. Gli indagati son stati poi raggiunti a distanza di alcuni mesi un po' in tutto il Nord Italia. Alla fine la quarantenne è riuscita a riprendersi e a fornire ulteriori dettagli sull'accaduto. Per tutto il commando ora si aprono le porte del carcere, in attesa del processo.

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