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Cronaca San Vitale / Via Antonio Zanolini

Stazione Zanolini, deserto e incuria: 'Non prenderei mai un treno lì sotto'

Diverse proteste, petizioni e interventi politici per richiamare l'attenzione sulla fermata della 'Veneta'. Intorno palazzi appena costruiti, ma la stazione a pochi passi dal centro non è certo all'altezza

Proprio nei giorni in cui potrebbe partire il progetto di interramento dei binari della cosiddetta 'Veneta', la linea che collega Bologna a Portomaggiore, torna di attualità il tema dei pendolari, del servizio e delle piccole stazioni.

Diverse le segnalazioni degli utenti e gli interventi politici sulla condizione della Stazione di via Zanolini, recentemente è intervenuto anche l'assessore regionale ai Trasporti Alfredo Peri che l'ha definita "Oggettivamente preoccupante" e, nonostante gli interventi di pulizia tre volte alla settimana "ciò non è sufficiente a garantire condizioni di decoro soddisfacente”.

Pulizia a parte, in una stazione appena fuori porta, in piena zona universitaria, dentro un nuovo quartiere residenziale e nell'ora di punta (intorno alle 12.30) ci si dovrebbe "preoccupare" per il via vai di pendolari, per l'afflusso di utenti, la confusione. Al contrario è un totale deserto, un piazzale assolato e vuoto, spesso interrotto dai lavori e il binario interrato, un tunnel buio e tre persone ad attendere i treni.

"Io lì sotto per prendere il treno?", dice a Bologna Today una signora alla fermata dell'autobus "mai! Se non ci va nessuno, un motivo c'è". E il motivo c'è senz'altro ed è davvero "preoccupante". La stazione è stata oggetto di diversi atti di vandalismo, una vetrata è stata colpita e non ancora sostituita, la pulizia non è eccellente, ma ciò che salta agli occhi è l'assenza di personale: un bar chiuso, porte malmesse, rampa e binari mal illuminati, condizioni che scoraggerebbero chiunque, e soprattutto l'utenza femminile, a scendere le scale per aspettare un treno, rendendo quindi sempre meno appetibile il trasporto pubblico e collettivo, in favore dell'automobile o di mezzi propri.

Stazione Zanolini: deserto e incuria

LE FERMATE. Da Bologna Centrale e Zanolini, la linea ferma a Bologna Rimesse, Bologna S. Rita, Bologna Via Larga, Bologna Roveri, Villanova, Cà dell'Orbo, Castenaso Stellina, Castenaso, Budrio, Budrio Centro, Mezzolara, Guarda, Molinella fino alla provincia di Ferrara, a Consandolo e Portomaggiore.

INTERRAMENTO. Mancanza di informazioni, treni lenti, non cadenzati, convogli inadatti, ritardi e soppressioni, questi i problemi classici delle linee pendolari. Proprio ieri del progetto di interramento dei binari si è occupato un incontro organizzato da Legambiente Bologna, presso la sede del quartiere San Vitale, che ha messo sul tavolo le criticità e le proposte e al quale hanno partecipato esperti, comitati di pendolari e semplici utenti: "Si interviene solo sull'esterno e non sulla funzionalità, sulla qualità e sui tempi di percorrenza dei treni", ha detto Claudio Dellucca, presidente di Legambiente Bologna". Un investimento da 40 milioni di euro (ma pare siano diventati 48) che porterebbe ad interrare alcuni binari per eliminare i passaggi a livello in città.

FERMATA S. ORSOLA. Nel 2002, il polo ospedaliero chiese l'ampliamento di 24mila metri quadrati per far posto ad alcune aree "in cambio avrebbe finanziato la stazione sulla Veneta" ha detto Andrea De Pasquale, un passato politico in quartiere e provincia, oggi membro dell'associazione "Il Mosaico". 20mila persone al giorno accedono al policlinico, tra dipendenti, pazienti e familiari, ma nell'ultimo progetto, difeso dal comune, ma trascurato dalla provincia "la stazione è stata sacrificata. Si parla di binari interrati fino a 19 metri in via Libia, una sorta di Tav, per eliminare i problemi al traffico automobilistico, i passaggi a livello".

RADDOPPIO BINARIO. I lavori fermerebbero la linea per 3 anni, mentre la richiesta degli utenti è proprio la possibilità di investire le risorse per raddoppiare il binario fino a Budrio, anche se non immediatamente, per rendere il trasporto ferroviario più appetibile. Sorprende un dato: nonostante la ben nota inaffidabilità delle linee che servono i pendolari italiani "gli utenti sono in crescita, mentre con un fermo per lavori, l'utenza si perderebbe" ha detto l'archietto Fioretta Gualdi, esperta di trasporto pubblico.

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