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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro Storico

Vie del centro, tra buche e rattoppi: così verso la pedonalizzazione?

Reportage dalle strade, spesso dissestate, pericolo per motociclisti e pedoni. Poche ciclabili, incidenti frequenti per chi va in bici. Cittadini: 'Pedonalizzare in queste condizioni è impossibile"

I Centri Storici, biglietto da visita per qualsiasi città italiana, offrono ultimamente grandi occasioni di lamentela da parte dei cittadini. Degrado, schiamazzi notturni, poca pulizia, muri imbrattati, gli argomenti preferiti, ma un’attenzione particolare è riservata alla condizione delle strade che talvolta costituiscono anche un problema di sicurezza. Buche, rattoppi, a volte veri e propri crateri: non si parla solo di vie periferiche, anche il cuore della città versa infatti spesso in simili condizioni.

Reportage fotografico per le vie del centro storico

Tra i core matters della sua campagna elettorale, dopo le prove dei T-days e la chiusura al traffico di piccole vie, come via Orefici, il sindaco di Bologna Virginio Merola non arretra dall’intento di un centro storico pedonale in 5 anni, nonostante il dissenso per niente celato dei commercianti e delle loro associazioni.
Pedonalizzare in queste condizioni non è possibile”, è la voce di alcuni cittadini che hanno scelto le due ruote, a pedali o motore, “se si vorrà favorire l’accesso solo a pedoni, biciclette, non inquinanti, il primo passo è ripristinare il manto stradale, rovinato da maltempo e incuria”. In effetti il riscontro è presto trovato. Salvo alcuni tratti, il manto stradale del centro è un vero esercizio di  resistenza al sobbalzo. E’ il caso delle vie di rappresentanza di Bologna, ossia Rizzoli, Indipendenza, Farini e Santo Stefano, ma le vere montagne russe si apprezzano in via Barberia e attigue, mentre chi apprezza il tagadà può percorrerle in autobus!

La 'T' e il suo manto stradale dissestato

Deformazione e usura “fisiologiche” dei lastroni non costituiscono circostanza attenuante per via di rattoppi e fossi che costringono ciclisti e motociclisti in primis, ma anche auto, ad autentici slalom per evitare cadute e danni ai mezzi. Una trattazione a parte meritano i tombini, o sarebbe meglio definirli crateri: quasi tutti sotto livello di almeno 5 centimetri e piazzati in gran numero al centro della carreggiata. Ci si può ritenere fortunati invece a non dover percorrere strade a “regime misto” e cioè un mix killer di tombino-acciottolato- toppa -crepa-lastrone sconnesso.

Non stanno meglio i pedoni, soprattutto quando le toppe d’asfalto irrompono nella pavimentazione dei Portici, candidati a diventare Patrimonio Unesco: a tutt’oggi l’orizzonte appare davvero lontano, per le condizioni in cui versano tra azioni umane e di agenti atmosferici, in altre parole imbrattati e scrostati. Anche qui la pavimentazione è a dir poco critica con ristagni d’acqua, rialzi e pezze di diversi colori, Portico San Vitale-2spessori e materiali, vedi l’ultimo tratto del Portico di via San Vitale, dove si alternano gomma, granito e cemento.

Non va male la carreggiata di San Vitale, stretta e trafficata, ma asfaltata di recente e provvista di pista ciclabile, non pervenuta invece in via Marconi: nonostante i recenti lavori del “pasticciaccio” Civis,  pur essendo abbastanza ampia, non è dotata del passaggio riservato alle tanto acclamate due ruote, ma è diventata  una sorta di quattro corsie, con banchine, allargamenti e restringimenti “random”, non quanto gli investimenti dei pedoni, l’ultimo il 7 gennaio, con conseguente sollevazione dei no-Civis e di esponenti politici che tornano a chiedere la rimozione dei marciapiedi rialzati.  
“Gli amministratori dicono che non ci sono le risorse e che maltempo e gelo rovinano le strade”, ci dice il centauro convinto Massimo “visto che spesso viaggiano all’estero, perché non fare una capatina in Norvegia, Svezia o Finlandia  per farsi insegnare come fanno loro le strade, che miscela di asfalto usano?”.  Non sembra un’idea sbagliata per una Bologna che ha ridestato la vocazione turistica e che a qualche ragione si pone ancora come città vivibile e accogliente, ma occhio a dove mettete i piedi e le ruote!



 

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