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Cronaca

Strage 2 agosto, al via il processo sui mandanti: Regione sarà parte civile, Elly Schlein in aula

L'Emilia-Romagna, assieme al Comune di Bologna, all’Avvocatura Generale dello Stato e a oltre 100 famigliari delle vittime, si è costituita parte civile: "Al fianco dei famigliari delle vittime, in questa ulteriore tappa del doloroso e doveroso cammino per la ricerca della verità"

La Regione Emilia-Romagna, assieme al Comune di Bologna, all’Avvocatura Generale dello Stato e a oltre 100 famigliari delle vittime, sarà parte civile al processo sui mandanti della strage alla stazione di Bologna che partirà venerdì 16 aprile. A rappresentata nell'aula della Corte d’Assise di Bologna la vicepresidente Elly Schlein. 

“La Regione è al fianco dei famigliari delle vittime, in questa ulteriore tappa del doloroso e doveroso cammino per la ricerca della verità sulla strage di Bologna - afferma Schlein -. Questo nuovo procedimento servirà a far luce su un sistema di relazioni che ha ideato, finanziato, e poi coperto, uno degli attentati più devastanti del nostro Paese. È un grande risultato per i famigliari che ancora piangono i loro cari, per l’intera comunità regionale e per tutta la società civile italiana. Il capitolo che si apre oggi, frutto della tenacia dell’Associazione familiari delle vittime e del lavoro svolto dalla Procura generale, riaccende la speranza di fare completa chiarezza su chi ha voluto e ordinato la strage”.

Un processo che il presidente dell'associazione delle vittime dell'attentato, Paolo Bolognesi, ha definito "epocale e che potrebbe far emergere nuovi spunti investigativi, anche relativi a fatti non strettamente legati" all'attentato alla stazione di Bologna.

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Si tratta dell'ennesimo tentativo di processare, non solo gli esecvutori materiali, ma anche gli ispiratori e i mandanti della strage che fece 85 morti e 200 feriti: si è giunti a questo nuovo appuntamento dopo la richiesta, nel maggio 2020, da parte della Procura generale di Bologna di rinvio a giudizio, poi accolta il 15 febbraio scorso, di tre imputati, tutti legati all’estrema destra e ai servizi segreti: l'ex Avanguardia Nazionale Paolo Bellini, accusato di concorso in strage e di essere il quinto esecutore dell'attentato, l'ex carabiniere Piergiorgio Segatel, per depistaggio, e Domenico Catracchia, per false informazioni al Pubblico ministero al fine di sviare le indagini.

Il dibattimento penale si prefigge di appurare le responsabilità dei finanziatori e degli ispiratori politici della strage alla stazione e dei depistaggi che hanno causato gravi ritardi nell'accertamento della verità. I testimoni indicati dalla pubblica accusa sono 184 e quelli indicati dalle parti civili 214.

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