Gilberto Cavallini, 64 anni, in carcere a Terni, è indagato per concorso nella strage alla Stazione di Bologna del 2 agosto 1980 che causò la morte di 85 persone e il ferimento di 200. Le indagini si sono riaperte dopo il dossier dell'Associazione delle vittime dei familiari presentato presso gli uffici della procura della Repubblica.

L'ipotesi, nella fattispecie, è che Cavallini abbia fatto da 'basista' ai già condannati Francesca Mambro e Valerio Fioravanti, fornendo loro rifugio in Veneto. Un dossier, quello presentato dall'Associazione a cui fa capo il parlamentare Paolo Bolognesi, che espone atti di vari processi, e fa nomi e cognomi di presunti mandanti, complici di una più generale organizzazione interna allo Stato, le cui carte riguardanti gli ambienti militari sono sotto la lente dei magistrati romani.