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Cronaca

Strage Bologna, i magistrati: "Bellini? Killer politico protetto dai servizi"

Arringhe conclusive in attesa della sentenza per il processo bis, nel quale si cercherà di dare una parola definitiva anche aui mandanti

 "Paolo Bellini, che noi riteniamo presente in stazione a Bologna il 2 agosto 1980, è stato un killer di Avanguardia nazionale, un killer protetto dai Servizi segreti a partire dall'omicidio di Alceste Campanile". E Avanguardia nazionale, spiega il sostituto pg bolognese Umberto Palma nel corso della sua requisitoria nel processo sull'attentato a carico di Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia, "non può essere resa estranea a questo attentato, che coagulava varie forze eversive".

Secondo la pubblica accusa, infatti, Avanguardia nazionale rappresenta "l'anello di congiunzione tra il vertice finanziario-organizzativo della strage di Bologna", costituito dal binomio piduista Licio Gelli-Federico Umberto D'Amato, e "la figura di Paolo Bellini, che fu un militante operativo di Avanguardia nazionale quantomeno a metà degli anni '70".

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Tra l'altro, sottolinea Palma, il "leader assoluto di Avanguardia nazionale era Stefano Delle Chiaie, che era un confidente di Federico Umberto D'Amato". Anzi, puntualizza il magistrato, tra i due "c'era una convergenza strategica, che va al di là del fenomeno del confidente", ed "era noto in ambienti politici e giornalistici che D'Amato manipolava Delle Chiaie".

Palma torna poi a soffermarsi sulla figura di Sergio Picciafuoco, criminale comune legato all'estrema destra che era presente in stazione la mattina della strage, affermando che "è un colpevole non punibile", in quanto già assolto in via definitiva dall'accusa di aver partecipato all'attentato. Anche oggi Bellini non è presente in aula, mentre al banco dei pg è seduta accanto a Palma e all'altro sostituto Nicola Proto, che prenderà la parola a breve, Lucia Musti, reggente della Procura generale dopo il pensionamento di Ignazio De Francisci. (Ama/ Dire) 

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