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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

A 38 anni dalla strage alla stazione, nuovo processo a Bologna

Un altro imputato per concorso nell'attentato: Gilberto Cavallini, milanese, anche lui all'epoca militante NAR. Convocati il 21 marzo in Tribunale anche Fioravanti, Mambro e Ciavardini

I terroristi condannati in via definitiva per la strage della stazione di Bologna del 2 agosto 1980, saranno di nuovo convocati in tribunale. Gli ex Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, sono indicati dalla Procura come testimoni per il dibattimento che vede un altro imputato per concorso nell'attentato Gilberto Cavallini, milanese, anche lui all'epoca militante della formazione d'ispirazione neofascista.

Sono convocati in aula il 21 marzo anche se il presidente dell'associazione dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi non ci crede molto: "Bisogna vedere se verranno. Per me è difficile, oppure se verranno si avvarranno della facoltà di non rispondere. Mambro e Fioravanti sono liberi: lo Stato italiano è indulgente con gli stragisti".

Nella lista del pool dell'accusa, con i Pm Antonello Gustapane, Antonella Scandellari, Enrico Cieri e il procuratore Giuseppe Amato, ci sarebbero anche Flavia Sbrojavacca, compagna di Cavallini, Elena Venditti, ex fidanzata di Ciavardini, e Cecilia Loreti, oltre ai periti che fecero le analisi sull'esplosivo. I magistrati chiedono inoltre di acquisire le testimonianze di persone che nel frattempo sono morte: Maria Cecilia Brunelli, madre di Sbrojavacca, Massimo Sparti, che riferì di aver incontrato Fioravanti e Mambro a Roma due giorni dopo l'attentato, Luigi Vettore Presilio, estremista di destra che dal carcere, a luglio 1980, parlò di un evento che doveva accadere a Bologna, a inizio agosto e Carlo Digilio, soprannominato 'Zio Otto', ex ordine Nuovo, poi collaboratore di giustizia.

La difesa potrebbe chiamare a deporre qualche esponente di una delle piste 'alternative' a quella neofascista, come quella palestinese, archiviata nel 2015. 

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