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Cronaca

Strage di Ustica, 37 anni senza verità. 'Archivi vuoti, dove sono le carte?'

I parenti delle vittime ricevuti nella consueta cerimonia in Comune. Bonfietti: 'Negli archivi desecretati nulla di nuovo, ma mancano atti dei ministeri e Prefettura'

Capire “chi ha sparato”  e "qual era la nazionalità dell'aereo che ha compiuto quell'atto di guerra in tempo di pace".  Un appello, congiunto, da parte dei familiari delle vittime e dal Sindaco Merola, è arrivato questa mattina, in occasione del 37esimo anniversario della strage di Ustica: il 27 giugno 1980 infatti, il Dc9 Itavia partito da Bologna alla volta di Palermo non giunse mai a destinazione, inabissandosi nelle acque di Ustica, trascinando con sé 81 vite. Una strage ancora senza colpevoli ufficiali.

"In questi anni -annuncia il Sindaco Merola ricevendo l'associazione dei parenti delle vittime a Palazzo D'Accursio in mattinata- avete avuto pezzi dello Stato non al vostro fianco ma che, con il loro comportamento, hanno ostacolato una compiuta ricerca della verità. Avete invece avuto altri pezzi dello Stato, come ad esempio il giudice Rosario Priore per fare un nome, non l'unico, che hanno camminato con voi e tuttavia, anche negli ultimi anni, quella speranza che avevate riposto nella procedura di desecretazione degli atti è andata delusa". Quello delineato insomma, è "uno scenario che non fa onore a quella volontà di trasparenza che la direttiva Renzi portava con sé, che ci intristisce ma che non ci deve lasciare in silenzio".

Durante la cerimonia ha preso parola anche Daria Bonfietti, a capo, dei parenti che da 37 anni stanno aspettando la verità su quella notte di inizio estate. Dalla sala del Comune Bonfietti ha rinnovato l'appello alla verità: "Dopo che il giudice Priore ha affermato che 'l'incidente al DC9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC9 è stato abbattuto, con un’azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti', dopo le sentenze delle Corti civili di Palermo, che hanno indicato le responsabilità dei Ministeri dei Trasporti e della Difesa, per non aver tutelato i cittadini e poi per aver ostacolato la verità, dopo le dichiarazioni del Presidente emerito della Repubblica che ha indicato nei francesi i responsabili della strage, crediamo fermamente che non si possa più accettare questo trascinarsi delle cose.

Il dito è puntato soprattutto sulle carte recentemente desecretate da un decreto del governo Renzi, una apertura degli armadi senza però carte significative al loro interno. Su questo Bonfietti è molto severa: "Sono stati messi a disposizione documenti in gran parte già noti, manca quasi totalmente la documentazione coeva ai fatti. Emergono situazioni inaccettabili da ogni punto di vista: ad esempio la mancanza quasi assoluta di documentazione del Ministero dei Trasporti, rilevare che lo Stato Maggiore della Marina non ha documentazione per gli anni 80-86, fino a scendere, in un panorama sempre più negativo, alla Prefettura di Bologna che non ha depositato nessuna documentazione per Ustica.

"Oggi dunque -conclude Bonfietti- a 37 anni da quella tragedia, non possiamo non continuare il nostro impegno, la nostra lotta, per la verità; Una lotta che deve essere sempre più impegno per la ricerca di documentazione, sia a sostegno dei giudici sia in definitiva per la Storia di questo Paese".

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