Stranieri e permessi di soggiorno, in calo le protezioni umanitarie
È la fotografia che emerge dal “Report protezione e asilo in Emilia-Romagna 2021”
Sono 2651 in tutta la provincia di Bologna, 13338 in provincia gli stranieri extracomunitari richiedenti asilo o altre forme di protezione internazionale e umanitaria. Questa forma di premersso di soggiorno costituisce il 3,5 per cento degli oltre 380mila stranieri regolarmente residenti in tutta la regione.
È la fotografia che emerge dal “Report protezione e asilo in Emilia-Romagna 2021”, curato dal Servizio regionale politiche per l’integrazione sociale, il contrasto alle povertà e terzo settore, in collaborazione con Anci Emilia-Romagna. Sono circa 8 mila gli stranieri ospitati nel sistema di accoglienza, dei quali il 70% nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria attivati dai Prefetti) e il restante 30% nelle 386 strutture Sai promosse dai Comuni (Sistema di accoglienza e integrazione ordinario).
I dati dopo una crescita ininterrotta fino al 2019, sono in continuo calo, e solo nel 2021 hanno registrato una flessione di circa il nove per cento.
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“L’Emilia-Romagna- sottolinea la vicepresidente Schlein- crede fermamente nei valori della solidarietà tra i popoli e dell’accoglienza, come abbiamo dimostrato anche dando ospitalità a più di 400 afghani in fuga dal loro Paese dopo la presa del potere da parte dei talebani. E nella stessa direzione va anche l’accordo pluriennale siglato l’ottobre scorso tra la Regione, con l’assessore all’Università Paola Salomoni, e le cinque Università dell’Emilia-Romagna – Bologna, Modena-Reggio, Ferrara e Parma e Cattolica di Piacenza - per la concessione di 38 borse di studio ad altrettanti studenti e ricercatori afghani in fuga dal Paese”.
“Dal punto vista organizzativo- conclude Schlein- abbiamo sempre creduto nell’importanza di un sistema dell’accoglienza diffusa, che ha mosso i primi passi proprio nella nostra regione e da qui è stato poi un utile stimolo alla diffusione nel resto del Paese. Andremo avanti su questa strada, con l’obiettivo di potenziare la rete dei servizi di supporto”.