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Cronaca

Lasciò alcune sue opere sui muri di Bologna: denunciata famosa street-artist AliCé

Disegni in via Centotrecento, Mascarella, Zamboni, Pratello e in Bolognina: dalla 'tag' i vigili sono arrivati all'identificazione. Assessore Cultura: "Ci sono fenomeni di valenza artistica che non vanno confusi con le scritte a pennarello sui muri"

Aveva lasciato cinque dei suoi celebri disegni sui muri e su una pensilina a Bologna. Dopo alcune verifiche, la 'street-artist' AliCé è stata denunciata dalla polizia municipale del capoluogo emiliano per imbrattamento.

Romana, 33 anni, l'artista è impegnata in questi giorni nel sudest asiatico a Singapore e i suoi lavori sono citati positivamente dall'istituto italiano di cultura del Paese. Su Facebook la pagina dedicata alla sua attività ha quasi cinquantamila 'mi piace'. Disegnatrice, scenografa e pittrice - come la definiscono biografie sul web - ha firmato commissioni con marchi come Nike, Range Rover, Toyota, Microsoft, Gazzetta dello Sport.

Il reparto sicurezza urbana e antidegrado della Municipale si è attivato dopo un'intervista di AliCé al Corriere di Bologna, il 29 settembre, nella quale lei stessa faceva riferimento ai disegni fatti in via Centotrecento, via Mascarella, via Zamboni, via del Pratello e in zona Bolognina. Dalla 'tag' i vigili sono arrivati in breve ai diversi siti web che propongono disegni simili a quelli bolognesi, ed è stato semplice identificarla. Dopo aver riscontrato "elementi oggettivi" e "inconfutabili" circa la condotta criminale di cui all'articolo 639 cp" è scattata la denuncia alla Procura.

ASSESSORE CULTURA. Da un lato la considerazione che "la parte repressiva non può non esserci" e che "c'è una parte di città storica" dove "non possiamo pensare che chiunque possa fare quello che vuole". Dall'altro, la convinzione che si tratti "un argomento complesso" e che "ci sono fenomeni di valenza artistica che non vanno confusi con le scritte a pennarello sui muri". Sono i concetti espressi dall'assessore alla Cultura del Comune di Bologna, Alberto Ronchi, interpellato sulla denuncia della Polizia Municipale per imbrattamento alla street-artist.

Ronchi non commenta il caso specifico e invita a tenere conto della complessità del tema, "difficile da inscatolare". In generale, sottolinea la necessità di "fare approfondimenti". "Ad esempio noi abbiamo bisogno - spiega - di un regolamento dove le aree a disposizione siano chiaramente elencate". Ci sono zone poi dove anche nei giorni scorsi sono state fatte operazioni di pulizia dalle scritte. "E lì dove ripuliamo, ad esempio sotto i portici o sui monumenti, non si può". Cioé, "una chiesa è una chiesa e non la stessa cosa di un capannone". L'assessore ricorda però anche che in altri casi e in aree dove era possibile farlo, "abbiamo invitato artisti a lavorare sui muri", proprio perché "abbiamo bisogno di far capire che è una forma di espressione dell'arte".

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