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Cronaca Imola

"Street tutor" a Imola, il sindaco: "Presidiano il territorio". La Lega: "Smascherata la bufala"

E' già polemica sull'istituzione di 18 nuove figure che da domani saranno impiegate a Bologna e a Imola nelle attività di prevenzione dei rischi

Se per il sindaco di Imola gli "street tutor" che prendono servizio il 24 giugno hanno "l’obiettivo è valorizzare, rafforzare e integrare i progetti di sicurezza urbana  - mirando a ridurre i rischi di problematicità e ad aumentare la mediazione dei conflitti in spazi pubblici", per la Lega si tratta di una bufala.

E' già polemica quindi sull'istituzione di 18 nuove figure che da domani saranno impiegate a Bologna e a Imola in attività di prevenzione dei rischi e di mediazione dei conflitti in spazi adiacenti ai locali e ai luoghi nei quali si svolgono eventi pubblici previste nell’accordo sulla sicurezza integrata stipulato in data 8 luglio 2019 tra Regione Emilia-Romagna e Prefettura di Bologna nonchè della normativa nazionale sulla sicurezza urbana. 

Movida ed eventi nelle "zone calde": a Bologna e Imola arrivano gli "street tutor" 

Per il sindaco di Imola, Marco Panieri “la figura dello Street Tutor presidia il territorio, in sinergia con le forze dell’ordine e di polizia. Il suo compito è di assicurare l’attività di controllo e monitoraggio e prevenzione sul territorio senza dover arrivare ad interventi di polizia, che potranno essere attivati in un
successivo momento, qualora si rendessero necessari - scrive in una nota il primo cittadino - stiamo parlando di un progetto innovativo, che prosegue nel percorso intrapreso da questa Amministrazione comunale per garantire ai cittadini la sicurezza urbana, che da un lato si basa sul decoro della città, dall’altro su operatori e tecnologie per la prevenzione e la mediazione delle possibili situazioni problematiche” spiega Panieri. 

A Imola, fa sapere il Comune, verranno impiegati, a partire dai prossimi giorni, nell’area del centro storico (con particolare attenzione a piazza Matteotti e piazza Gramsci, via San Pier Grisologo, Vicolo Giudei, al Centro Intermedio in viale Carducci), nella zona della stazione ferroviaria e nel quartiere Pedagna (in particolare piazza Mozart). “In sintesi – conclude il sindaco Marco Panieri -, parliamo di prevenzione e mediazione a supporto dei cittadini, per consentire la ripresa dello stare insieme, dopo il lungo periodo di distanziamento causato dalla pandemia, in sicurezza e in quel clima di socialità che caratterizza
le comunità coese come la nostra. Perché una città più sicura è una città più vivibile, aperta e inclusiva e noi vogliamo che ad Imola sicurezza e socialità camminino insieme”.

Marchetti, Lega: "Smascherata la bufala"

"Smascherata la bufala del Sindaco di Imola: gli street tutor non possono monitorare in maniera generica le aree più turbolente della città”. Sostiene il consigliere regionale della Lega Daniele Marchetti, che ha presentato alla Giunta Bonaccini una interrogazione sul tema citando l’articolo 9 della Legge Regionale 24/03. “Questa legge regionale – spiega l’esponente del Carroccio - prevede che i gestori dei locali ed organizzatori di eventi aperti al pubblico, in particolare nel settore dell'intrattenimento e dello spettacolo, possono utilizzare, anche su specifica richiesta dell'Ente locale competente al rilascio dell'autorizzazione, a fronte di motivate esigenze di mantenimento dell'ordinata e civile convivenza, gli Street Tutor, cioè gli addetti ai servizi di controllo in attività di prevenzione dei rischi e di mediazione dei conflitti nello spazio, anche pubblico, adiacente ai locali e ai luoghi nei quali si svolgono gli eventi. Il Comune di Imola –chiarisce Marchetti – si appresta ad impiegare 4 Street Tutor che, secondo il sindaco saranno “degli angeli custodi della movida e delle zone più turbolente (…) suo compito è di assicurare l’attività di controllo e monitoraggio sul territorio”. Alla Giunta regionale –ha aggiunto Marchetti - chiediamo di ribadire, rispetto alle parole del sindaco che appaiono una trovata mediatica, quanto previsto dalla Legge Regionale 24/03 e cioè che “queste figure debbano operare negli spazi, anche pubblici, adiacenti ai locali e ai luoghi nei quali si svolgono gli eventi, motivazione che non renderebbe possibile il loro impiego nelle aree più turbolente della città in maniera generica al fine di garantire una maggiore sicurezza” ha concluso Marchetti

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