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Cronaca

Primo giorno di scuola ed è già protesta: gli studenti tornano in piazza il 3 ottobre

Trasporti, libri, présidi-sceriffo, scuole a pezzi, stage sottopagati: gli studenti dei collettivi già in protesta e un invito a "riprendersi le piazze di tutta Italia"

La scuola è appena iniziata e già gli studenti annunciano agitazioni. Un volantinaggio già questa mattina contro il caro-scuola e il caro-libri e subito l'adesione a una mobilitazione nazionale per il 4 Ottobre, ma che per motivi logistici a Bologna si terrà il 3.

"La prima giornata in cui far sentire il nostro malcontento rispetto a tutte quelle contraddizioni sociali che dall'arrivo della crisi ad oggi stanno cambiando le nostre vite: carotrasporti, carolibri, presidi-sceriffo, scuole a pezzi, stage sottopagati ecc..." si legge nel comunicato del CAS Bologna, collettivo Autonomo Studentesco "la ripresa economica" di cui ci parla Letta è una grandissima messa in scena per calmare le acque".

SI TORNA IN PIAZZA. Appuntamento quindi a ottobre: "gli studenti nelle strade e riprendersi le piazze di tutta Italia". La data del 4 ottobre non sarebbe casuale: "come già l’anno scorso, infatti, la scintilla delle mobilitazioni arriva dalla Val Susa che rappresenta l’avanguardia di tutte le lotte popolari e di tutti i movimenti in Italia. La giornata è stata indetta in occasione del campeggio studentesco nazionale No Tav a Chiomonte proprio a ridosso di quelle reti che difendono un cantiere simbolo delle profonde contraddizioni, della prepotenza con cui il governo scavalca la volontà popolare, della speculazione e della devastazione sociale di cui il nostro paese si sta macchiando".

LA MINISTRA HA INVITATO A "ESSERE RIBELLI". La ministra dell’istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha invitato gli studenti e le studentesse di tutta Italia a “essere ribelli e cambiare il mondo, lanciando contemporaneamente proprio nella data del 4 ottobre una giornata all’insegna del dialogo, della pace e della fratellanza. Di certo non esitiamo a cogliere l’invito della nostra ministra e ci prepariamo ad un autunno all’insegna della lotta, ma se pensa di calmare le acque o di intraprendere la via della mediazione si sbaglia di grosso: non siamo disposti a scendere a compressi con chi da anni si dimostra sordo alle nostre richieste e solo apparentemente si dimostra disponibile, reprimendo ogni forma di dissenso che vada al di là dei canoni di ribellismo architettati dalla ministra e dai suoi predecessori".

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