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Cronaca

'All'inizio no, poi a lei piace': frase choc sullo stupro di Rimini

Il pesante commento a sfondo sessista è stato poi rimosso. L'autore è un mediatore culturale di una coop bolognese impegnata nell'accoglienza dei migranti: 'Stiamo prendendo provvedimenti'

Un mediatore culturale di 24 anni è a rischio licenziamento, dopo che da suo profilo Facebook è stato pubblicato un pesante commento a sfondo sessista, in merito agli stupri di gruppo avvenuti a Rimini sabato sera, ai danni di una donna Polacca e di una trans peruviana.

La notizia è data da Qn, che ha immortalato la frase choc esposta sulla linea dei commenti allegati al post Facebook che il quotidiano ha pubblicato in merito ai fatti.

Per la donna, secondo chi ha commentato, lo stupro sarebbe "peggio ma solo all'inizio, poi diventa calma ed è un rapporto normale" (la frase in realtà è ben più colorita ma, per ragioni di decenza e sintesi, è riportata in forma contratta, ndr).

Nel primo pomeriggio di oggi è arrivata la conferma da parte della cooperativa Lai-Momo, una delle quattro coop bolognesi impiegate nel settore dell'accoglienza e dell'integrazione di migranti e richiedenti asilo.

"In merito al commento sulla pagina Facebook del Resto del Carlino concernente i gravissimi fatti di Rimini, abbiamo verificato e confermiamo che si tratta del profilo Facebook di un nostro dipendente. Ribadiamo la nostra ferma condanna delle affermazioni contenute in questo post, in quanto profondamente contrarie ai principi che sono alla base del nostro pensiero e del nostro modo di lavorare. Stiamo prendendo tutti i provvedimenti necessari e confidiamo di potervi aggiornare in merito al più presto".

Intanto il profilo Facebook del 24enne è stato sommerso dagli insulti e dalle minacce per poi essere chiuso definitivamente, mentre le opposizioni sono partite all'attacco. "Visto che vive a Bologna il giovincello, lo segnalerò alla Questura -chiosa la consigliera leghista Lucia Borgonzoni- chiederò alla cooperativa se vero che lavora per loro (belle mediazioni deve fare con questo modo di ragionare) e se sì, di allontanarlo...visto poi che frequenta una moschea cittadina, mi aspetto che la comunità islamica prenda posizione".

Per Galeazzo Bignami, capogruppo Forza Italia in Regione, viale Aldo Moro "non potrebbe esimersi dall'assumere iniziative, chiedendo conto alla cooperativa delle modalita' di scelta dei propri operatori", visti anche i "cospicui finanziamenti regionali erogati" a Lai Momo. L'azzurro chiede dunque alla Regione di "sollecitare verifiche anche da parte della Prefettura e dei numerosi Comuni che hanno affidato servizi alla cooperativa e domanda se non si ritenga opportuno valutare il ritiro o la revoca dei finanziamenti pubblici elargiti".

Per il civico Gianmarco De Biase, consigliere comunale di Insieme Bologna, invece nelle parole del mediatore culturali ci sono gli estremi per il reato di istigazione a delinquere. "Ci aspettiamo quindi che la magistratura faccia il suo corso e persegua l'autore di questo reato", afferma il civico.

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