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Cronaca

Coronavirus, i sindacati: "No ai supermercati aperti di domenica anche dopo il 3 maggio"

La richiesta di Cgil, Cisl e Uil è quella di avere almeno una chiusura settimanale e di non aprire i centri commerciali, possibili centri di aggregazione soprattutto nei festivi

Le chiusure domenicali dei supermercati, disposte dalle ordinanze della Regione Emilia-Romagna, da domenica 22 marzo al 12 aprile (domenica di Pasqua incluso il successivo lunedì di Pasquetta) hanno avuto un effetto molto positivo. Una scelta che, secondo Cgil Filcmas, Cisl Fisascat e Uiltucs Uil, dovrà essere fatta anche dopo il 3 maggio perché responsabile.

"In una fase delicata e cruciale come questa, chiudere i supermercati la domenica è stata una scelta responsabile che ha garantito un minimo, ma necessario, riposo agli addetti di settore – scrivono le sigle regionali dei sindacati confederali – inoltre, ha permesso di limitare ulteriormente gli spostamenti di persone, con maggior beneficio della collettività senza per questo precludere la fornitura di beni di prima necessità (come i generi alimentari) garantita con le aperture nelle restanti giornate della settimana. Dobbiamo quindi proseguire su questa strada".

I sindacati inoltre non condividono la decisione di viale Aldo Moro di riaprire la domenica, come quella del 19 aprile, perché credono la fase "di panico da accaparramento" sia alle spalle. E la richiesta è, per la cosidetta fase due, ma anche oltre, di tenere chiusi suprattutto i centri commeriali nei giorni festivi. 

"Non ci sfugge il senso dell’ordinanza della Regione Emilia-Romagna dell’11 aprile, che garantisce la chiusura nelle festività del 25 aprile e del 1° maggio, ma dispone la riapertura durante le domeniche. Una misura – precisano – forse adottata per evitare il rischio di vedere aumentate le code e gli assembramenti nei restanti giorni, che comprendiamo ma non condividiamo, ritenendo che la chiusura della domenica 19 aprile non avrebbe creato problemi: ciò perché, a nostro avviso, è oramai superata la fase di panico da accaparramento. Al contrario, quello della corsa ad acquistare pochi beni in più occasioni solo per avere un motivo per uscire di casa è un fenomeno ancora presente".

"Ripartire è necessario, ma in sicurezza e con i tempi giusti: per questo motivo auspichiamo che già con la prossima ordinanza regionale si garantisca almeno un giorno di chiusura settimanale alla domenica anche per la vendita di generi alimentari".

"Inoltre, per il futuro, dobbiamo ragionare e valutare come riaprire in massima sicurezza tutte le attività commerciali e i Centri Commerciali, evitando che diventino centri di aggregazione in particolare nelle domeniche e nei festivi. A nostro giudizio, in queste giornate sarebbe opportuno prorogarne la chiusura almeno fino a quando non si potrà tornare alla “normalità”. Ribadiamo, ancora una volta – concludono i sindacati – che una discussione sulla definizione di regole nel commercio non è più rinviabile, perché anche quando vi sarà un ritorno alla normalità un modello totalmente deregolamentato come quello attuale non sarà più accettabile".

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