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Cronaca

Manifestazione riders e tafferugli in galleria Cavour, il giudice: "Azione istigatrice dei disordini"

I fatti si riferiscono al novembre scorso, durante la seconda ondata di contagi. La replica: "Lotte dei ciclofattorini premiate in Europa, ma in Italia represse"

Due persone sono state colpite da alcune misure cautelari in seguito ai disordini che si sono venuti a creare il 7 novembre del 2020, durante una manifestazione di riders e altri collettivi nel 'salotto' di Galleria Cavour, iniziativa poi sfociata in danneggiamenti, imbrattamenti seguiti da una carica da parte della polizia e da seguenti tafferugli.

Uno dei soggetti colpiti dal provvedimento di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria è il leader dei riders bolognesi Tommaso Falchi, già protagonista con il sindacato Riders Union di diverse campagne di proteste e scioperi a favore delle condizioni di lavoro dei ciclofattorini.

Per il giudice per le indagini preliminari Gianluca Petragnani Gelosi, che ha firmato l'ordinanza di applicazione delle misure cautelari accogliendo in parte i rilievi del pm, Falchi in qualità di promotore dell'iniziativa si sarebbe reso responsabile di una "azione istigatrice" delle conseguenze della manifestazione dello scorso novembre. 

Il corteo, secondo i verbali non preavvisato in questura e mossosi da piazza Nettuno fin dentro al 'salotto' della Bologna bene, è poi degenerato, con diverse fioriere abbattute e vetrine imbrattate con la vernice spray. In tutto questo -si legge nel testo del dispositivo- Falchi avrebbe continuato la sua azione di promozione del corteo, raggruppando "centinaia di persone tramite Facebook, istigandoli a commettere atti di vandalismo all'interno della galleria Cavour e a incitare i manifestanti nel corso degli scontri". Scontri che -rileva ancora in ultima istanza il Gip- hanno visto un "cospicuo numero di manifestanti che si erano equipaggiati proprio in previsione di uno scontro che si prospettava certo".

Il rilievo, analizza il Gip che contesta a Falchi e a un altro soggetto anche lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata, avrebbe portato il rappresentante sindacale a "una forma di concorso quantomeno morale rispetto alle lesioni scaturite alle forze dell'ordine". In generale, "il coinvolgimento dell'indagato in tutta una serie di attività di gruppo, politiche/sindacali" alcune delle quali finite "in scontri con le forze di polizia" hanno convinto il giudice circa la necessità delle misure cautelari assegnate, per una evidenziata -si legge sempre nelle carte- "spiccata pericolosità".

"In Europa riders riconosciuti, qui lotte represse"

Fermo è il commento politico del diretto interessato, che già una settimana fa aveva reso noto di essere stato oggetto della restrizione cautelare. "Non trovate paradossale -è il ragionamento di Falchi, condiviso sui social- che vengano portate avanti istanze legislative sulla base di alcune lotte che però allo stesso tempo vengono condannate e represse? Chissà se Ursula Von der Leyen sa che quelli di cui parla e che ha elogiato sono gli stessi soggetti considerati socialmente pericolosi e colpiti da misure restrittive" conclude il sindacalista.

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