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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

"Assedio sonoro alla Provincia": gli studenti contro i tagli alla scuola

Lo avevano annunciato sui social: una 'rumorosa' protesta contro la Provincia per i tagli. Ce n'è anche per la regione, coinvolta negli scandali delle spese dei gruppi

Lo avevano annunciato sui social, un 5 novembre di "Assedio sonoro ala Provincia" di Bologna: "Ci ha tolto i soldi per le assemblee d'Istituto, un nostro diritto fondamentale".

Ma ce n'è anche per la Regione, nell'occhio del ciclone per i rimbrosi ai gruppi: "Se non bastasse la Regione (che gestisce i fondi per le province) è stata coinvolta negli ultimi giorni in scandali pazzeschi: si sono comprati gioielli, cene e altro con i nostri soldi.  Le scuole vanno a pezzi mentre i politici fanno i loro magnamagna, e intanto vengono dati 220.000€ alle scuole private. Basta! E' ora della Vendetta".

Fischietti, coperchi, strumenti musicali, tutto quanto faccia rumore per richiamare i dirigenti alle problematiche degli studenti.

Mancanza di materiali, manuntenzione degli edifici, autobus e costo dei trasporti alla base della sollevazione di questa mattina: i collettivi si sono dati appuntamento in Porta Lame, per poi sfilare in corteo con l'intento di respirare anche a Bologna "l'aria del 19 ottobre romano", quando i diversi antagonismi si sono ritrovati a Roma.

Sono riusciti ad entrare nell'Ufficio scolastico provinciale, fischiando e lanciando un fumogeno nel giardino. I giovani di Cas (collettivo autonomo studentesco), urlando ''occupiamo tutto'', volevano parlare con l'assessore all'istruzione Giuseppe De Biase. Una volta usciti senza averlo incontrato gli studenti medi, una cinquantina nel corteo partito in mattinata da Porta Lame, sono andati in via Zamboni, sede della Provincia, dove li aspettavano nel palazzo alcuni agenti della Digos e poliziotti in assetto antisommossa. I ragazzi sono stati respinti senza alcun contatto fisico. Il portone chiuso dagli agenti è stato preso a calci, mentre il citofono è stato sradicato. Col filo dell'alimentazione è stato poi simbolicamente legato il portone. Ai poliziotti che seguivano il corteo è invece stato lanciato un coperchio di una pentola. I ragazzi sono poi andati in via Rizzoli, dove hanno invaso la sede di Tper, l'azienda dei trasposti bolognese. Da lì hanno proseguito fino alla fine di via Indipendenza, dove il corteo si è concluso con gli studenti in cerchio all'incrocio tra viale Masini e ponte Matteotti. Hanno dato appuntamento al 15 novembre per una nuova protesta contro i ''palazzi del potere''.

LA PROVINCIA. La Provincia di Bologna ha condannato con forza i gesti di ''violenza'' di questa mattina durante il corteo degli studenti medi del Cas (collettivo autonomo studentesco) che protestavano contro i presunti tagli dei fondi destinati al noleggio delle sale cinematografiche o dei teatri per lo svolgimento delle assemblee studentesche.

Gli studenti hanno rotto alcuni vetri in via Malvasia, sede dell'ufficio scolastico provinciale, e hanno divelto un citofono nella sede della Provincia, in via Zamboni. La Provincia con una nota ha rinnovato ''la disponibilità ad un momento di incontro, con i rappresentanti degli studenti dei vari istituti, sia per potere chiarire le errate informazioni che hanno portato a questa manifestazione che per definire eventuali percorsi condivisi e costruttivi sui temi di comune interesse'', specificando che i 20 mila euro all'anno per il noleggio delle sale è una ''cifra che non è stata mai ridotta''.

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