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Cronaca

Riders in fila per il tampone rapido: "Torno a casa per Natale. Meglio perdere il lavoro che infettare qualcuno"

Bologna è la prima città ad offrire gratuitamente ai riders di tutte le piattaforme il test anti-Covid. Tommaso Falchi di Riders Union: "La salute va al primo posto, sono venuti in tanti ma speriamo che la fila si allunghi ancora"

L'autostazione si trasforma per un pomeriggio nel punto screening aperto ai circa 500 riders che ogni giorno fanno le consegne a domicilio all'interno del nostro comune e che oggi hanno diritto gratuitamente a un tampone rapido.

Bologna è la prima città a fare un'operazione del genere e non sarà un test una tantum, così come spiega l'assessore al lavoro Marco Lombardo: "L'intento, grazie al lavoro in sinergia fra l'amministrazione e Ausl, è quello di proporre i test periodicamente. I ciclofattorini devono semplicemente comunicare nome, cognome e dare una mail che serve per il fascicolo elettronico sanitario. Entro mezz'ora hanno l'esito". 

In fila fuori dal laboratorio: a 5 minuti dall'apertura sono una ventina

Ore 15.30, al via lo screening all'interno di una stanza allestita a laboratorio al piano terra dell'autostazione. Qualche riders era già in attesa e alle 15.35 sono già una quindicina in fila, zaini compresi. Ahmed , 41 anni del Pakistan, si sottopone al tampone per proteggere la sua famiglia: "Ogni giorno entro in palazzi dove passano tantissime persone e anche se l'unico gesto che faccio è consegnare i pranzi e le cene sempre indossando la mascherina, preferisco essere sicuro. Anche perchè a casa ho moglie e figli e non voglio che si ammalino per colpa mia". 

Riders, al via lo screening gratuito all'Autostazione

"Lo faccio per vedere la mia famiglia. Tra il lavoro e loro, scelgo gli affetti"

Roberto, 33 anni, è fra i primi riders a sottoporsi all'esame e quando esce dalla porticina sorvegliata sembra essersi tolto un peso: "A Natale tornerò a casa e voglio stare tranquillo perchè nella mia famiglia ho delle persone fragili che non voglio certo mettere a rischio. Se sono positivo, certamente, non potrò continuare a lavorare, ma pace: tra la famiglia e il lavoro scelgo la prima". Uno dei timori infatti è che per non rischiare di doversi fermare (abbassando anche il proprio ranking fra l'altro) e quindi non guadagnare, molti decidano di non cogliere questa opportunità per paura di rimanere senza lavoro. 

Tamponi in autostazione IL VIDEO 

Lo sa bene Tommaso Falchi, portavoce del locale Riders Union, che è presente insieme a molti colleghi, fiero di dire che è a Bologna che succede tutto questo per la prima volta: "Ormai da tempo ci battiamo per migliorare le nostre condizioni di lavoro e oggi mettiamo la salute al centro. Il nostro, durante la pandemia, lo hanno definito un servizio essenziale, ma poi ci chiedono il cottimo per tre euro l'ora e non ci forniscono neppure le mascherine e i dispositivi necessari per proteggerci. La firma della Carta di Bologna ha dato una bella spinta, anche se a firmarla sono state solo in due (My Menù e Domino's Pizza ndr) e oggi con lo screening gratuito per tutti i miei colleghi (anche quelli delle singole pizzerie) facciamo un altro passetto". 

Tampone Riders (10)-2

Roberto, rider 33enne

Oltre ai riders all'autostazione c'è anche l'assessore al lavoro Marco Lombardo, cheda mesi sta fortemente cercando soluzioni per le tante problematiche connesse alla logistica e al delivery: "Quello che sta succedendo oggi e che non si limiterà a questa giornata è una cosa molto importante e noi a Bologna lo facciamo per primi. Il test è gratuito e volontario e i dati che vanno rilasciati assicurano una grande riservatezza. L'obiettivo è naturalmente quello di tutelare la sicurezza di tutti. Per quanto riguarda invece i diritti di questi lavoratori, quello che temo è il fenomeno di caporalato digitale e la consapevolezza che possano esistere dei subappalti per cui un ciclofattorino riesca ad 'affittare' il suo posto ad altri". 

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