rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Il meccanismo della diagnostica

Il viaggio dei tamponi positivi dal prelievo allo smaltimento: "Qui vengono individuate le varianti"

INTERVISTA La direttrice del Lum, dottoressa Rita Mancini: "Non solo covid, anzi. Su 29 milioni di esami effettuati dal Laboratorio unico metropolitano nel 2021, sono 'solo' 3 milioni i tamponi legati al coronavirus"

Il grande laboratorio nel quale vengono portati tutti i tamponi della Città Metropolitana di Bologna è un acronimo (Lum) che sta per Laboratorio unico metropolitano: è il primo in Europa per volumi di attività e tecnologie d’avanguardia e garantisce la risposta alle esigenze cliniche dell’intera rete sanitaria metropolitana, ospedaliera e territoriale, e a 1.500 diverse tipologie di esami, compresi quelli richiesti dai centri di alta specializzazione del territorio, l’ISNB Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, il Policlinico di Sant’Orsola, l’Ospedale Maggiore, l’Ospedale di Imola, l’Istituto Ortopedico Rizzoli. E' da qui che passano anche tutti i tamponi covid ed è sempre qui che vengono rilevate le mutazioni del virus e quindi la presenza di una o di un'altra variante.

Intanto quello che potrebbe sorprendere in un pensiero diffuso ormai covidcentrico: "Su 29 milioni di esami effettuati dal Laboratorio unico metropolitano nel 2021, sono 'solo' 3 milioni i tamponi legati al coronavirus". Lo spiega la dottoressa Rita Mancini, dipartimento della diagnostica e dei servizi di supporto e direttrice del Lum (Laboratorio unico metropolitano) dell'Ausl di Bologna. Non solo diagnostica covid insomma, anzi: qui vengono analizzati i prelievi per le indagini diagnostiche anche altamente specialistiche  richieste dai medici di Bologna e provincia ed anche di altre Regioni italiane.

In questi due anni cosa è cambiato all'interno del laboratorio? 

"Oltre alle quantità di tamponi da covid che hanno subito delle oscillazioni nelle varie fasi e ondate (da quasi 4 mila test oggi siamo passati a 2 mila al giorno), certamente una cosa che è cambiata sono le tempistiche: se un anno fa per avere il risultato del test erano necessarie quattro o cinque ore, adesso siamo a due ore e mezza. E in regime di emergenza arriviamo addirittura a 60/90 minuti". 

Stiamo parlando di covid, ma quanti sono i tamponi che effettuate per individuare il virus e quanti quelli che sono legati ad altre patologie? 

"Contiamo circa 29 milioni di provette analizzate all'anno (il dato in questo caso si riferice al 2021) di cui 3 milioni legati al coronavirus. Se guardiamo a un anno per così dire 'normale', il 2019, abbiamo 23 milioni di test passati di qui. Con la pandemia è aumentato un po' tutto, dai controlli ai ricoveri...senza contare il recupero delle liste d'attesa e un incremento pre operatorio al quale abbiamo dovuto dare una risposta. Non solo diagnosi di infezione e di fine positività insomma ma tanto altro: la situazione covid ha fatto si che nei primi mesi abbiamo contribuito al ripristino delle altre attività mediche. La diagnostica è stata un po' trasformata nell'ottica della diagnostica ospedaliera". 

Quale la variante più presente in questo momento nel nostro territorio? 

"I tamponi sono praticamente tutti Omicron, variante mista uno e due. Un dato molto omogeneo sia per quanto riguarda il nostro territorio, che quello nazionale".

Come funziona il monitoraggio delle varianti presenti dal momento del nostro tampone a quello del rilevamento di mutazioni del virus?

"Tutti i nuovi campioni positivi vengono obbligatoriamente stoccati e catalogati per data per poi essere presi random in base a territorio (città, appennino e pianura per esempio), facsia di età o perché hanno degli andamenti un po' atipici. Vengono fatti anche dei survay nazionali indicati dal Ministero della Salute". 

Come vengono conservate le provette con i nostri tamponi? Per quanto tempo? E poi cosa succede?

"Vengono conservati a una temperatura di -80°e abbiamo l'obbligo di tenere tutti quelli legati ai decessi per covid. Il registro è abbastanza stringente e viene aggiornato in modalità non tempo reale ma con tempi di latenza. C'è stato un momento nel quale con  4 mila tamponi al giorno e tutti positivi, non riuscivamo a tenerli per più di una settimana. E i congelatori servivano per i cvaccini. L'ultima fase è quella dello smaltimento, che avviene con un procedimento normato tenendo conto del potenziale rischio biologico". 

Quante persone lavorano all'interno del Lum? 

"Nel nostro laboratorio lavorano oltre 200 persone, mediamente 47 dirigenti fra medici e biologi e 180 tecnici, oltre a qualche infermiere e amministrativi".  

Tamponi casalinghi: affidabili o no? 

Lotta al virus: al via le prenotazioni per le quarte dosi

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il viaggio dei tamponi positivi dal prelievo allo smaltimento: "Qui vengono individuate le varianti"

BolognaToday è in caricamento