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Cronaca

Tamponi nei laboratori privati anche senza ricetta: ok della Regione

"All'inizio aveva senso, ma in un momento come questo rischia di essere disincentivante"

La richiesta del Pd emiliano-romagnolo per sottoporsi ai tamponi molecolari nei laboratori privati anche senza la prescrizione del medico, è stata accolta dalla Regione. "C'è disponibilità da parte dell'assessorato a modificare le normative delle Regione, rafforzando ulteriormente il sistema di tracciamento e monitoraggio dei casi nel nostro territorio", dice l'assessore alla Sanità Raffaele Donini, rispondendo oggi al question time alla capogruppo dem Marcella Zappaterra.

In pratica, superare l'obbligo della ricetta, al momento attuale un "ostacolo anziché un vantaggio". "All'inizio- chiarisce Zappaterra- aveva senso la necessità della prescrizione medica, ma in un momento come questo un privato che volesse fare un tampone dovrebbe poterlo fare senza il passaggio dal medico, che rischia di essere disincentivante".

L'obbligo di ricetta, precisa Donini, "consente di sapere al medico di sapere quali possono essere i casi potenziali in attesa di esito e quindi di mantenere uno stato di pre-allerta sui contratti stretti. Rappresenta dunque anche oggi uno strimento di governo per regolamentare l'acceso alle prestazioni, facendono un uso adeguato". Comunque, concorda Donini, "è vero che molti tamponi rapidi hanno ormai sostituito i test sierologici e che non abbiamo difficoltà a svolgere i tamponi molecolari". Dunque, l'assessorato è pronto a cambiare le norme ed eliminare l'obbligatorietà della prescrizione. 

"Una proposta avanzata dalla sottoscritta con una risoluzione ad hoc il 12 marzo scorso perché è anacronistico e anche pericoloso costringere i cittadini, per l'effettuazione del test diagnostico in un centro privato, a dover andare dal medico a ritirare la ricetta cartacea - ha scritto in una nota la capogruppo di Forza Italia in Regione, Valentina Castaldini - serve però coraggio e velocità, è necessario alleggerire l'impegno richiesto ai Medici di Medicina Generale, chiamati ad essere parte attiva nella campagna vaccinale, e diminuire la pressione sul SSR per almeno la parte di diagnosi effettuandola in strutture private. Mi auguro che l’intenzione manifestata dall’assessorato alla Salute possa presto trovare conferma e forma nella realtà".

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