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Cronaca Saragozza / Via Saragozza

Il Teatro Celebrazioni rialza il sipario: "Obiettivo coinvolgere anche i più giovani"

Domani inaugura la nuova Stagione Claudio Bisio, che sarà in scena da martedì 24 al 29 novembre, in Father and son

Il Teatro IL Celebrazioni rialza il sipario inaugurando la nuova Stagione 2015/2016 con Claudio Bisio, che sarà in scena da martedì 24 al 29 novembre, in Father and son.

Dopo una lunga chiusura, il Teatro riapre con una nuova gestione, una nuova linea artistica e con un nuovo look, frutto dei lavori di ristrutturazione durati 8 mesi e costati oltre 800.000 €.
"L’energia impiegata per questa riapertura è stata tanta - dicono i gestori - e l’obiettivo che accomuna tutti coloro che hanno lavorato sodo per la realizzazione di quest’ambizioso progetto culturale è comune: coinvolgere il pubblico attraverso un linguaggio eclettico, fatto di forme originali e diversificate, che dia una particolare attenzione alle nuove generazioni sempre alla ricerca del dinamismo, del divertimento e anche della riflessione".

Alla Prima di questo nuovo capitolo deI Celebrazioni, uno degli storici della città la cui acustica venne testata dalla grande Mina, sarà presente Michele Serra che con la sua satira, il suo impegno e la sua costante riflessione è sempre stato al passo con i tempi; i suoi testi hanno ispirato lo spettacolo Father and son che racconta il rapporto padre/figlio analizzato senza pudore e con un registro che oscilla dall'ironico al doloroso, dal comico al tragico. In scena una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei figli, sui concetti di libertà e di autorità che rivelano una società spaesata e in continua evoluzione.

"Per riallacciare i rapporti, non solo con le Istituzioni e con la cittadinanza, ma anche con i più giovani", la Direzione Artistica fa sapere, "si è pensato di coinvolgere il mondo scolastico invitando gli alunni a partecipare a questo giorno speciale. Il Liceo Righi aderirà alla serata convinto che il Teatro sia un’ottima risposta alle domande che ogni giorni ci vengono poste dalla nostra contemporaneità".

 

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