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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Recitazione e danza a scuola: al via il progetto in 9 istituti della città

È stato costituito anche un comitato scientifico per monitorare l'esperienza e replicarla

Recitazione e danza, ma anche critica teatrale e radiodrammi. A Bologna è il teatro a 360 gradi, in tutte le sue accezioni, a farsi largo tra i banchi di scuola. E per la prima volta con un progetto strutturato, di tre anni, con laboratori e attività in orario scolastico (e non dopo le lezioni).

Grazie all'associazione culturale Altre velocità è nata infatti a Bologna la Rete di scopo teatrale, che unisce nove scuole della città di vario ordine e grado: le elementari Avogli, Manzolini, Bombicci, XXI Aprile e Guidi; le medie Guinizelli e Gandino; il liceo Fermi e l'istituto tecnico Crescenzi-Pacinotti-Sirani. Il progetto, presentato questa mattina in Comune, nasce dalla convinzione dell'importanza del teatro a scuola come strumento per innovare la didattica e anche come linguaggio in grado di educare e dare risposta alle esigenze delle nuove generazioni, sviluppando lo sguardo critico dei ragazzi e avvicinandoli ai luoghi della cultura.

Sono previsti laboratori teatrali, di danza, di radio e di critica teatrale in orario curriculare, la visione di spettacoli nei teatri della città metropolitana, seminari con artisti, una summer school e anche corsi di aggiornamento per i docenti. Il progetto è di fatto "un prototipo", spiega Agnese Doria dell'associazione Altre velocità. Una rete di questo tipo, del resto, non c'è a livello nazionale. Per questo è stato costituito anche un comitato scientifico per monitorare l'esperienza e replicarla.

"Mi auguro che dopo questi tre anni il progetto non finisca - afferma Francesca Baldelli, dirigente dell'ic8 - ma che invece si possa rendere le attività teatrali strutturali e si aggiungano anche altre scuole". Fulvio Buonomo, preside del Fermi, aggiunge: "Tante scuole hanno fatto progetti teatrali negli anni, ma mai così strutturati e con attività quotidiane".

Questo "non è un periodo facile per i nostri ragazzi- afferma dal canto suo l'assessore alla Scuola del Comune di Bologna, Daniele Ara- non diamo loro molte speranze per il futuro, hanno subito la pandemia e c'è ancora una divisione un po' classista a scuola. A Bologna poi sono una minoranza, perché sono di più gli anziani, e l'opinione pubblica ne parla solo quando ci sono problemi". A maggior ragione, aggiunge la delegata metropolitana alla Cultura, Elena Di Gioia, "abbiamo davvero bisogno di un patto tra la cultura e l'educazione". (Dire)

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