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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Castel Maggiore

Telecamere negli spogliatoi dell'asilo, così spiava le 'dade' mentre si cambiavano: assolto

Assolto dopo 5 anni: la contravvenzione relativa all'installazione delle telecamere è caduta in prescrizione. Per la violazione della privacy l'imputato è stato prosciolto con formula dubitativa: immagini troppo sfocate e ..

Era stato accusato di aver messo le telecamere nello spogliatoio delle ''dade'', in un asilo privato a Castel Maggiore, e di aver conservato le loro immagini mentre si cambiavano sul suo pc. Due giorni fa, dopo 5 anni dal periodo a cui si riferiscono le accuse, F.D.F, 40 anni, è stato assolto.

Per capire bene la decisione del giudice Renato Poschi bisognerà attendere la motivazione della sentenza; ad oggi è sicuro che la contravvenzione relativa all'installazione delle telecamere è caduta in prescrizione, mentre per la violazione della privacy l'imputato è stato prosciolto con formula dubitativa.

Secondo Gian Andrea Ronchi, l'avvocato delle due maestre che si erano costituite parte civile, la perizia sulle immagini, assai sfocate, disposta dall'allora pm Flavio Lazzarini non dava la certezza che le donne riprese fossero le due querelanti. E quelle ''dade'' che invece apparivano in modo molto più chiaro non hanno presentato denuncia (si tratta di reati per cui non si puo' procedere d'ufficio). Per Mario Parrilli, avvocato dell'imputato, invece, è matematico che le due maestre che hanno presentato querela non fossero "destinatarie delle riprese".  Peraltro, spiega, le denuncianti "in poco piu' di 60 giorni di lavoro per l'asilo hanno presentato 4 esposti e una causa di lavoro". Poi la causa penale, "in cui avevano chiesto un risarcimento di 15 mia euro a testa". Insomma, fa capire Parrilli, erano in dissidio costante con i gestori dell'asilo, di cui lo stesso F.D.F. faceva parte.
Per l'assoluzione Parrilli si dice "soddisfatto, mentre nel mio cliente rimane l'amarezza per essere stato sotto schiaffo per così tanti anni". Le denunce risalgono al 2009: le due donne spiegarono di essersi accorte della presenza di una webcam nascosta in una scatola di cartone e la Polizia postale trovò poi le immagini salvate sul pc dell'imputato. Il nido, dove emersero diverse irregolarità nei rapporti di lavoro, è chiuso da tempo.

(agenzia Dire) 

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