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Cronaca

Telecamere negli asili e nelle scuole materne: la 'battaglia' di 5 mamme

Cinque mamme del bolognese hanno creato un gruppo su Facebook che in pochi giorni ha superato le 35.000 iscrizioni: si chiama #sialletelecamere e studiano un programma basato sulla prevenzione

"Siamo 5 mamme di Bologna e abbiamo creato un gruppo su Facebook che si chiama 'sialletelecamere' e che in pochi giorni ha superato le 35.000 iscrizioni. Ci siamo appoggiate alla petizione a favore delle telecamere nelle scuole, sottoscritta da Giuseppe Spedicato, per poter raccogliere delle firme a livello nazionale. Il nostro progetto si allarga a molte altre considerazioni, che partono dalla selezione del personale fino alla certezza della pena, ovviamente richiedendo anche l'uso delle telecamere, fruibili solo dalle Forze dell'Ordine ed eventualmente dalle Dirigenze".

Sono Cristina Montuoro, Ilenia Garani, Ilaria Cavalieri, Ottavia Bardaro, Giuseppina Iannaccone. In collaborazione con l'Associazione La Via dei Colori Onlus che opera in questo ambito da oltre 5 anni, queste cinque grintosissime mamme stanno provando a capire quale possa essere il metodo migliore e più rapido per un efficace azione preventiva con la quale affrontare il problema nell'immediato.

"Negli ultimi tempi sono sempre più presenti e costanti spiacevoli avvenimenti riguardanti i bambini, i disabili e gli anziani - spiega Giuseppina Iannaccone - Debole, fragile, indifeso, questi gli aggettivi che abbiamo udito innumerevoli volte dai media e fino a quando avvengono lontano da te ne prendi atto, ti sdegni, ti arrabbi...ma quando ti rendi conto che 'l'uomo nero' o 'la strega' li hai a due passi da casa, capisci che non puoi restare inerme, che devi agire, che devi e puoi fare qualcosa". 

In seguito ai fatti di Pavullo, piccola realtà nell'appennino modenese, è cominciata a girare sul web la petizione di Giuseppe Spedicato che chiede telecamere negli asili e nelle materne: la raccolta firme è arrivata in un gruppo facebook di mamme e li alcune di noi hanno cominciato a confrontarsi, a scambiarsi pareri e capiscono di essere accomunate da uno spirito di iniziativa comune irrefrenabile.

Queste mamme riescono in poco tempo a contattare il titolare della petizione e leggendo tra i vari commenti capiscono che oltre alle telecamere c'è bisogno di altro e viene cosi buttato giù un possibile programma per poter migliorare la qualità di vita di tutti, basato sulla prevenzione, che parte dalla selezione accurata del personale e finisce con la pena certa e severa per chi commette reato, tutto ciò supportato dall'ausilio delle telecamere: "Si decide così di dar vita  al gruppo, che dopo poche ore ci vedeva già tutte e cinque unite nel perseguire un obiettivo comune: dare voce al popolo, a quell'italia intera che si sente le mani legate davanti a fatti così sconcertanti e decidiamo di sostenere la petizione di Spedicato per aumentare la raccolta firme, invitando, sempre e comunque i nuovi iscritti a leggere, invece, le nostre reali intenzioni scritte nel post iniziale".

"Non ci sono manie di protagonismo né voglia di apparire - continua la Iannaccone - siamo solo delle mamme stanche che cercano una soluzione. Il nostro gruppo è  si alle telecamere e in una sola settimana ha superato le 35mila iscrizioni facendo aumentare la.petizione da quasi 5.000 a più di 8.500 firme! Mai avremmo immaginato tante adesioni, quindi abbiamo chiesto l'aiuto di altre mamme e di un papà per gestire il gruppo e monitorarlo da eventuali soggetti che possano creare polemiche...". 

"Nello specifico il gruppo si occupa di raccogliere adesioni al nostro progetto e di aumentare le firme della petizione (purtroppo tante persone non l'hanno firmata perché limitata a nidi e materne e perché viene proposta l'app per i genitori) e basta leggere i commenti in bacheca per capire cosa pensano i nostri iscritti. La fiducia è  fatta di trasparenza e reciproco aiuto. Il nostro gruppo vuole: prevenzione, sostegno, supporto...affinché quanto accaduto non succeda piú".

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