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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto 10 anni dopo, la testimonianza del vigile del fuoco: "Per andare avanti certe scene vanno dimenticate"

Il racconto di Gianni: "Abbiamo lavorato ininterrottamente per 4 giorni. Abbiamo estratto persone senza vita e lavoratori morti in fabbrica"

Erano passate da tre minuti le quattro del mattino quando è scattata l'emergenza del 20 maggio 2012. Al comando provinciale di Bologna, in via Ferrarese, 9 uomini sono scattati e in pochi istanti erano già sui mezzi di soccorso previsti, diretti a tutta velocità in una delle zone più colpite dalla scossa di magnitudo 5.9 gradi della scala Richter: fra loro anche Gianni della squadra B, che a 10 anni esatti da quella notte ripercorre momenti, ore e giorni non quantificabili di lavoro senza sosta. 

Cosa ricorda, dopo 10 anni, di quella notte? 

"Ero di turno insieme ai miei compagni quando abbiamo sentito tremare la terra e abbiamo subito capito che era appena successo qualcosa di grave. E' stata subito composta la sezione operativa prevista per episodi come terremoti e alluvioni, composta da me e altri otto colleghi e siamo partiti a sirene spiegate verso la zona del ferrarese, nel comune di Sant'Agostino. Ci sono voluti una quarantina di interminabili minuti prima di arrivare a un vecchio casolare, nel quale sapevamo vivere una signora anziana. Parte del tetto era crollato, così come anche una parte della scala: non riuscivamo ad accedere al primo piano. Quando finalmente, ce l'abbiamo fatta, la scena davanti a noi non è stata delle migliori visto che quella nonnina di 90 anni non era più in vita. Sembrava dormisse serenamente nel suo letto e a quel punto per noi è scattata un'altra missione". 

Un secondo intervento subito dopo? 

"Sì, sempre in quelle zone ma in una fonderia crollata per il 90%. Un operaio era rimasto sotto le macerie e ci aveva avvertiti un collega: abbiamo lavorato per quasi 12 ore senza mai fermarci. In quei momenti non senti niente, neppure la stanchezza: l'abbiamo trovato e l'abbiamo estratto, ma era morto. Siamo rimasti nell'area del ferrarese lavorando per quattro giorni continuativi, riposandoci di tanto in tanto su uno dei nostri mezzi. Con la seconda scossa siamo stati spostati a Crevalcore e Pieve di Cento, nel modenese". 

Alle spalle avevate l'esperienza del terremoto de L'Aquila. Cosa c'era di diverso? 

"In Abruzzo sembrava che il terremoto avesse creato delle voragini. Qui invece era come se tutto fosse stato cosparso di sabbia: una sensazione molto strana vedere quello scenario. Rispetto alle case, mi ha fatto impressione anche vedere i crolli delle fabbriche, dei luoghi di lavoro dove di giorno, la gente stava svolgendo le proprie usuali attività". 

Cosa si prova in momenti come quelli dei soccorsi? Quanto conta essere una squadra per superare anche i momenti più difficili? 

"L'adrenalina non fa sentire la stanchezza e puoi andare avanti giorni così. Ogni intervento che si fa però, lo si scopre con il tempo, lascia il segno, ma è fondamentale anche rimuovere certe immagini perché altrimenti non si va avanti. Fra noi non ci sono individualismi e quello che sto raccontando lo racconto al plurale perché è l'esperienza mia e dei miei compagni. Condividiamo tutto, ci parliamo e riusciamo a riprenderci facendo delle battute, scherzando. Abbiamo una cosa speciale che è la 'panchina': ha qualcosa di terapeutico perché sedendoci lì e raccontandoci quello che abbiamo affrontato si alleggerisce il carico. Se non fossimo una squadra non ce la faremmo". 

Quanto a lungo avete lavorato per le scosse del 2012? 

"Almeno un anno mezzo, forse anche due. Bologna è stata una provincia parzialmente colpita ma subito a ridosso del modenese per cui abbiamo partecipato al comando del Nord e del Sud e poi abbiamo subito ricominciato a lavorare sull'ordinario. Abbiamo operato molto sulle chiese danneggiate, come quella di Pieve di Cento. Avvilente anche vedere l'arte andata in pezzi, ma con uno spirito che cerca sempre lucidamente di risolvere il problema". 

Come è diventato Vigile del Fuoco? 

"Ho iniziato facendo il volontario nel mio paese, San Pietro in Casale. Era il 1986.  Poi ho fatto il concorso per diventare permanente e sono rimasto al servizio al Comando di Bologna nella sua sede centrale". 

Come è cambiata la gestione dell'emergenza terremoto dal 2012 a oggi? 

"C'è stata una bella evoluzione ed è nato l’USAR (Urban Search And Rescue) per migliorare le attività di soccorso in macerie, derivanti da eventi sismici, esplosioni". 

Vi sentivate un po' eroi? Avete avuto dei riconoscimenti? 

"No, non ci sentivamo eroi. Persone in difficoltà sì. Non siamo Superman, ma persone formate che cercano di risolvere un problema. Gratificati sempre, ma non dalle medaglie perché quello che c'è è tutto dentro di noi". 

Quanto è importante la squadra lo ha già accennato...

"La nostra forza è quella di lavorare insieme" 

Mentre era impegnato nelle operazioni post sisma che tipo di rapporto aveva con la sua famiglia? C'era preoccupazione? 

"In quel periodo i media seguivano il nostro lavoro ed eccezionalmente tutti sapevamo come e quanto ci stavamo impegnando. Anche le famiglie hanno avuto modo di capire.  In tutti gli altri momenti della vita pompieristica, con l'ordinario, chi ha passione la famiglia la fa soffrire. Nel maggio 2012 ecco, forse avevo il mio piatto preferito a tavola ogni giorno"

Attività addestrative dei Vigili del Fuoco nel decennale del sisma 12

"Al fine di essere sempre pronti nella gestione delle grandi emergenze, che purtroppo, vista la natura del nostro paese, ricorrentemente accadono, nei giorni dal 24 maggio al 27 maggio, sono previste attività esercitative e addestrative in tutti i  comandi dell’Emilia Romagna. In ambito regionale, si simuleranno attività di assessment a Finale Emilia per addestrare il personale nella gestione delle primissime fasi operative, si testeranno i vari sistemi di comunicazione fra le Sale Operative dei Comandi Provinciali e della Direzione Regionale dei Vigili del fuoco, il tutto in sinergia con Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione Civile dell’Emilia Romagna. Saranno inoltre verificate a Bologna le dotazioni logistiche disponibili al fine di un eventuale allestimento di un campo base per ospitare personale Vigili del Fuoco inviato sul luogo dell’emergenza".

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