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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto Bologna: nuove scosse e gli sfollati passano la notte nelle aree d'accoglienza

Continua lo sciame sismico, ma sono scosse di lieve entità. Nelle zone più colpite, approntate aree per accogliere chi è in difficoltà o spaventato. Al via corsa di solidarietà: arrivano camion di generi alimentari

La notte è trascorsa sotto l'acqua abbondante a Bologna e sono continuate le scosse di terremoto (LE TESTIMONIANZE): una ventina di micro sismi, secondo quanto riporta l'Ignv, tutti di lieve entità. La scossa più forte è stata intorno alle 01.04 ( magnitudine  3.7) con epicentro tra Modena e Ferrara. (VIDEO TERREMOTO)

Terremoto, l'Emilia conta ancora i danni - ©TM News Infophoto

SFOLLATI. Per i 4 mila sfollati la notte è trascorsa nelle aree di accoglienza approntate non solo nel modenese e nel ferrarese, ma anche in alcuni Comuni Bolognesi, come Crevalcore (il più colpito tra i comuni felsinei), dove è stata messa a disposizione una palestra, e San Pietro in Casale che ha aperto le aule della scuola Calvino per chi ne avesse bisogno.

AIUTI. Mentre la Protezione civile si lancia in qualche considerazione che lascia ben sperare, intanto è corsa alla solidarietà e agli aiuti per i comuni più colpiti. Coop Adriatica ha messo a disposizione un intero camion di generi alimentari e prodotti per la cura personale per i circa 600 sfollati, tra centesi e persone dell'Alto ferrarese, che il Comune di Cento (Ferrara) si appresta a ricoverare per la notte. In collaborazione con la Protezione civile regionale il Comune del ferrarese ha inviato un camion al centro commerciale Le Piazze di Castel Maggiore (Bologna), dove sono stati caricati pasta, olio, pomodoro, parmigiano reggiano, carta igienica e altri prodotti di toilette come spazzolini, dentifrici e sapone. Si tratta ovviamente di materiale che viene donato dalla coop. Anche Coop Estense, che ha la maggior parte dei suoi negozi e supermercati proprio nelle due zone più colpite dal sisma, tra Ferrara e Modena, ha intenzione di attivare donazioni. Oggi però la coop ha scelto di chiudere tutti i suoi esercizi, nonostante le aperture domenicali programmate, per permettere ai suoi dipendenti di dare assistenza ai familiari in caso di necessità.

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NUMERI Il bilancio della giornata di ieri è pesante: 7 morti, 3mila sfollati, ordinanza di scuole chiuse per controlli, monumenti storici andati distrutti: oltre 70 le scosse di terremoto a partire dalle 4.30 del 20 maggio, quando si è registrata la più forte  (20 secondi di durata) e magnitudo 6 della scala Richter (forte quasi quanto quella che il 6 aprile 2009 distrusse l'Aquila), epicentro a 36 km dal capoluogo felsineo (tra Modena e Ferrara).

PREVISIONI. Per i sismologi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia il fenomeno potrebbe continuare anche per le "prossime tre settimane". A essere attiva sarebbe stata forse più di una faglia.

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I PRECEDENTI IN EMILIA ROMAGNA.  Già nel '96, nel 2000 e nel 2008 il territorio emiliano, in particolare reggiano e parmense, era stato colpito da forti scosse di terremoto, con danni e paura nella popolazione. Il 15 ottobre 1996, quattro minuti prima di mezzogiorno, una scossa del settimo grado con epicentro a Novellara (Reggio Emilia) provoco' la morte di due anziani per infarto, gravi danni a edifici, chiese e infrastrutture pubbliche, e costrinse alcune centinaia di reggiani, e una novantina di modenesi, ad abbandonare abitazioni pericolanti. Ci furono danni per centinaia di miliardi di lire, e fu chiesto al governo lo stato di emergenza per le due province; 33 i comuni che subirono danni pesanti, e la situazione fu aggravata dalle forti piogge dei giorni seguenti. Nel 2000 la scossa, tra il sesto e il settimo grado, arrivò alle 9.42 di domenica 18 giugno, svegliando migliaia di persone in tutto il Reggiano ma facendosi sentire anche a grande distanza, fino a Genova e Milano, e in tutta la pianura padana. Dopo alcune ore di verifiche, il bilancio fu di danni seri, non devastanti, ma tanta paura. Poi, nel pomeriggio-sera del 23 dicembre 2008, ancora due scosse: la prima alle 16.25, di magnitudo 5.2 Richter, poi attorno alle 23 una seconda di 4.7 gradi, con epicentro - come nel primo caso - tra le province di Parma e Reggio Emilia. Anche in quella circostanza apprensione e paura nella popolazione, ma nessun ferito e danni abbastanza circoscritti. Alcune decine di persone furono costrette ad abbandonare le abitazioni.

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