Cronaca

Terremoto 19 giugno. Le scosse diminuiscono, il caldo aumenta: tendopoli bollenti

Meno numerose le repliche in Pianura Emiliana, nelle ultime ore. Se la notte appena trascorsa ne ha contate 4 - tra cui una superiore a magnitudo 3- in tutta la giornata di ieri 'solo' 5 scosse, mai superiori a 2.5

Redazione 19 giugno 2012 08:14

Oggi a 30 giorni dall'inizio dell'incubo terremoto in Emilia, pare che lo sciame sismico stia progressivamente perdendo intensità. Dai dati rilevati da Ingv, infatti, emerge chiaramente come nelle ultime ore le scosse siano state numericamente assai inferiori rispetto ai giorni scorsi (la notte di ieri ad esempio è stata la prima, dopo un mese, a non essere interessata da alcun tremolio della terra).

Se questa notte si sono contate quattro repliche nella pianura Padana emiliana- tra cui una sola superiore a magnitudo 3 (esattamente 3.2, avvenuta alle 00.2 con epicentro Tra Mantova e Modena ); in tutta la giornata di ieri - 18 giugno - si sono registrate 'soltanto' cinque scosse, nessuna superiore a 2.5, quindi non avvertibili nel capoluogo emiliano.

Mentre le scosse sono in diminuzione, le temperature, invece, continuano ad aumentare vertiginosamente. E tra oggi - 19 giugno - e domani saranno le giornate peggiori. Afa e caldo rovente si imprigionerà la nostra Regione, dove il termometro salirà oltre i 35°. Un'allerta meteo è stata lanciata dalla Protezione Civile. A risentirne, oltre anziani e 'soggetti a rischio potrebbero essere anche i quasi 14 mila sfollati, che ancora alloggiano nei campi d'accoglienza, dove le tende sono roventi e la convivenza è messa a dura prova.

Intanto in Emilia si prosegue con le verifiche di agibilità sugli edifici, sono 10.258 le strutture già controllate: di queste, 3.598 sono state classificate agibili, 1.764 temporaneamente inagibili ma agibili con provvedimenti di pronto intervento, 552 parzialmente inagibili, 125 temporaneamente inagibili da rivedere con approfondimenti, 3.623 inagibili e 596 inagibili per rischio esterno, ossia a causa di elementi esterni pericolanti il cui crollo potrebbe interessare l'edificio. Spiega la Protezione civile che nelle province interessate il 45% dei plessi ad uso scolastico è agibile, e il 38% agibile con provvedimenti.