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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Terremoto 10 giugno: ancora scosse in Emilia, ma lo sciame perde intensità

Nella notte 12 repliche, ma mai superiori a magnitudo 2.4. Ieri registrate 18 scosse: solo una ha superato magnitudine 3. Intanto Bologna fa i conti con i danni provocati dalle giornate più 'nere' di questo sisma eccezionale...

Terremoto in Emilia, giorno 21°. La terra trema ancora, anche se negli ultimi giorni lo sciame sismico pare aver perso intensità e continuità. Dai rilievi dell'Ingv, infatti, 12  sono state le scosse registrate nella notte appena trascorsa, la maggiore di magnitudine 2.4, si è avuta alle ore 3.35, con epicentro tra Modena e Mantova.

Nella giornata di ieri - 9 giugno - se il vicino Veneto ha sobbalzato forte (scossa di mag. 4.5), nella nostra Regione si sono contate 18 repliche, mai superiori a magnitudine 3. L'unica più potente è stata quella delle 15.25 - magnitudo 3.4 - con epicentro sempre le zone tra il modenese e il mantovano.

Intanto a Bologna si incassa l'ennesimo danno di questo sisma dalla portata eccezionale. Ieri al via le operazioni di demolizione della storica ciminiera del Mulino Parisio: vessillo culturale cittadino, provato dagli anni, ha ricevuto il 'colpo' di grazie sotto le ultime violenti scosse. Dichiarato pericolante, non si è trovata altra alternativa che quella di procedere al suo abbattimento.

SITUAZIONE EMERGENZA. Le scosse continue (638 dal 29 maggio a stamattina, sette oltre magnitudo 5) costringono a ripetere i censimenti per verificare i danni in un'area con quasi un milione di abitanti, dove lavorano 343.000 persone in 77.000 imprese e dove studiano 50.000 ragazzi (quasi 270 le scuole lesionate). I comuni interessati dal sisma sono 54. Dalla prima scossa del 20 maggio sono state compiute già 19.890 'verifiche speditive' sugli edifici colpiti: entro una settimana - annuncia in Aula l'assessore alla Protezione civile, Paola Gazzolo - si prevede di terminare le restanti 13.976 prime verifiche, anche se il secondo terremoto ha reso indispensabile ripeterne molte già fatte dopo il primo sisma. Il ritmo è stato di 1.500 al giorno e aumenterà, grazie ai Vigili del fuoco (fino a ieri 1.150 e da oggi 100 in più), ai tecnici regionali e delle Università, in crescita anche loro. Così come aumenta il lavoro dei 1.500 volontari di Protezione civile, più altri contributi (Vigili del fuoco, Enti locali, Forze armate e dell'ordine): sono oltre 4.500 le persone impegnate. Difficile calcolare tutti gli sfollati, con tanti centri storici evacuati, chiusi in 'zona rossa', ma la Protezione civile ha posto per 15.754 persone e ora ne assiste 12.180: oltre novemila in 35 campi, quasi tremila in scuole o palestre, il resto in albergo (diecimila posti usati in parte).

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COME COMPORTARSI. Semplice regole comportamentali e accorgimenti da seguire, a volte possono anche salvare la vita durante eventi sismici di particolare rilevanza. La Protezione civile stila un decalogo su cosa fare e non fare prima, dopo, durante le scosse di terremoto. E allerta: "La maggioranza delle persone pensa che le vittime di un terremoto siano provocate dal crollo degli edifici. In realtà, molte delle vittime sono ferite da oggetti che si rompono o cadono su di loro, come televisori, quadri, specchi, controsoffitti."

SCIACALLI. Ai disastri della natura, come se non bastasse, in queste ore si aggiunge la mano dell'uomo ad aggravare la situazione: nelle zone terremotate si fa stringente l'allarme sciacalli e mitomani, che spacciandosi per uomini della Protezioni civile allertano su imminenti scosse per far evacuare edifici. Una vera e propria psicosi collettiva è scaturita dall'annuncio - infondato - dell'arrivo imminente di un 'Big one', un sisma distruttivo. Ma i sismologi continuano a ribadire: 'Impossibile prevedere con precisioni quello che accadrà. Fin quando ci saranno scosse e di che entità si presenteranno'. Quindi allertano di diffidare di chi fa ipotesi certe, anche se possono pronosticare che in zona dovremmo aspettarci nuovi tremolii per 'le prossime settimane, forse mesi'.

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