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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Terremoti, M5s: "L'82% delle scuole non è a norma"

La Regione non avrebbe il polso della situazione sugli edifici a rischio durante i sismi. Gazzolo smentice e il grillino provoca: "Online mappa e dati su strutture in linea con normative anti-sismiche"

Le scosse di terremoto con epicentro in territorio emiliano-romagnolo, registrate oggi (27 gennaio 2012 ) e nei giorni addietro, sono al centro di un’interrogazione del  consigliere regionale Andrea Defranceschi (Mov5stelle), in cui si ricorda che "326 dei 348 comuni dell’Emilia-Romagna sono classificati come sismici (di II o III livello)". Lo stesso consigliere, lo scorso dicembre, aveva depositato una richiesta di accesso agli atti per chiedere l’elenco e l’ubicazione di tutti gli edifici scolastici presenti sul territorio regionale, unitamente alle loro caratteristiche strutturali, e per avere notizia dei finanziamenti erogati dalla Regione a partire dall’anno 2000 per la messa a norma antisismica.

OttenutI i dati ufficiali è risultato, sottolinea Defranceschi, che in Emilia-Romagna "Le scuole fatte prima dell'Ottocento sono il 5,7%, quelle dell'anteguerra il 24% e sono solo il 18% quella a norma". E l'82% di edifici non sarebbe a norma "pur avendo l'agibilità ed essendo attivo e frequentato ogni giorno da migliaia di bambini e ragazzi". Poi l'affondo sulla Giunta regionale: "la cosa gravissima - stigmatizza Defranceschi - è che la Regione non abbia che una vaga idea di quali scuole siano a norma e quali no". Come farà la Protezione Civile ad intervenire adeguatamente in caso di emergenza?".

"Non è vero che non abbiamo una mappa", non è tardata ad arrivare la replica dell'assessore alla Sicurezza territoriale, Paola Gazzolo per cui la ricognizione di Defranceschi sarebbe basata su "dati tecnico-scientifici di valutazione sulle strutture, e non sulla data di costruzione come erroneamente ha fatto Defranceschi, ci ha dato un'indicazione dei numeri su cui dobbiamo lavorare e sulle priorità da rispettare da parte degli enti competenti".

Ma lo stesso Defranceschi critica la datazione e snocciola dati allarmanti: "La Regione ci ha segnalato che in Emilia-Romagna sono presenti 1.774 edifici scolastici e, stando ai documenti che ci sono stati forniti: 33 sono stati costruiti prima dell'Ottocento, 69 nell'Ottocento, 56 tra il 1900 e il 1920; 269 tra il 1921 e il 1945; 536 tra il 1946 e il 1960; 390 tra il 1961 e il 1975 e 335 dopo il 1976. Di 86 non ci è stata fornita alcuna datazione. Di scuole nuove, costruite dopo il 2005 e quindi certamente edificate con tutti i crismi di antisismicità, la Regione non ce ne ha indicata nemmeno una". Inoltre, continua il 'grillino', da una serie di "mancanze sappiamo che la Regione non è in possesso di un database che comprenda agibilità e norme antincendio per le scuole".

"Strumentalizzare le scosse di terremoto non serve", commenta ancora Gazzolo: "Questa Regione, che è una delle poche in Italia ad essersi data una legge di riduzione del rischio sismico, la 19 del 2008, ha completato la ricognizione degli edifici strategici (ospedali, municipi e caserme) e rilevanti, e cioé le scuole". Ed "é in corso il programma di attuazione di sette anni (2010-17) di 60 milioni di euro, assegnati dal Dipartimento nazionale di Protezione civile all'Emilia-Romagna, per mettere in sicurezza gli edifici a maggior rischio. Noi quindi stiamo lavorando e continueremo a farlo - conclude - indipendentemente dalle strumentalizzazioni politiche di oggi e di tutte quelle che fino a ieri, al contrario, ritengono troppe severe le nostre norme antisismiche".

Il 'botta e risposta' si conclude, almeno per ora, con la provocazione dell’esponente dei grillini: che la Regione - sicura del proprio operato - pubblichi "sul proprio sito internet, accessibile a tutti, la mappatura e i dati percentuali relativi alle scuole del territorio emiliano-romagnolo in linea con le normative anti-sismiche e non in linea"!.

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