Cronaca

Terremoto oggi 21 luglio: lunga tregua dalle scosse e si guarda all'emergenza casa

Dal pomeriggio di giovedì 19 luglio alla mattinata odierna la terra è rimasta ferma, neppure una replica. Intanto intesa tra Regione e Asppi per contrastare il disagio abitativo post sisma

Redazione 21 luglio 2012 10:23

21 luglio: a due mesi dalla prima forte scossa di terremoto che ha fatto tremare terra e cuori in Emila, sono oltre 1300 le scosse registrate. Uno sciame sismico lunghissimo - come in zona non capitava dal 1540, come ha rivelato la Protezione civile - che fortunatamente nelle ultime ore ha deciso di concedere una tregua.
Dal pomeriggio di giovedì alla mattinata odierna l'Ingv non ha infatti rilevato più repliche. L'ultima risale alle ore 16.53 del 19 luglio è stata di magnitudo 2.4, con epicentro nel modenese.Che finalmente l'incubo stia svanendo? Impossibile dirlo...

EMERGENZA CASA. Intanto sono oltre 9 mila gli sfollati, che ancora non hanno fatto ritorno nelle proprie abitazioni. E proprio il problema casa è al centro del dibattito in queste ore. Firmato un protocollo d'intesa tra Regione e Asppi (associazione piccoli proprietari) per contrastare il disagio abitativo e per contribuire al superamento dell'emergenza casa dopo il terremoto. L'intesa è stata sottoscritta dall'assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli e dal presidente nazionale Asppi, Alfredo Zagatti. Sul fronte del sisma, a supporto dell'azione del presidente della Regione e commissario per la ricostruzione Vasco Errani e del Comitato istituzionale, l'Asppi si impegna a coinvolgere le proprie strutture per monitorare il mercato della locazione privata nelle diverse province, rendendo noti i risultati attraverso report periodici; e ad assicurare un confronto con proprietari di immobili, il più ampio possibile, non limitandosi ai suoi associati, garantendo così un ulteriore canale di concertazione con la Regione, che a sua volta si impegna a coinvolgere Asppi nelle proprie sedi di confronto. "Questo è un primo passo di collaborazione - ha rilevato l'assessore - che sarà esteso anche ad altre associazioni e cooperative di proprietari interessati". Oltre all'impegno per l'emergenza casa dopo il terremoto, la crisi economica - ha ricordato - ha acuito il disagio "per l'ampia fascia di inquilini caratterizzata da redditi non sotto la soglia di povertà ma comunque medio-bassi", producendo "insicurezza nei conduttori e nei locatori, l'allontanamento dal mercato di molti potenziali affittuari, una crescente selettività nella scelta" dei locatari.

BOLOGNA FERITA. A due mesi dall'inizio del sisma, è tempo di ripartenza e anche di conta dei danni pure nel capoluogo felsineo, che se fortunatamente è rimasto ai margini dell'inferno anche la città dotta e la sua provincia ha ricevuto graffi che ancora bruciano sulla pelle. Crevalcore in cima: con il suo centro storico off-limits, i suoi casali crollati, le sue bellezze deturpate, le sue attività commerciali congelate. Poi diversi i danni anche nei paesi di Galliera, Castello d'Argile, San Giovanni e Pieve di Cento: dai crolli dei simboli religiosi, storici, alle case della gente sfollate perchè rese inagibili, ai capannoni e le sedi aziendali mutiliate.
Anche lo stesso capoluogo felsineo ha subito i suoi 'torti'. Offeso per la decapitazione della storica ciminiera del Molino Parisio, vanto di zona Murri, abbattuta perchè ormai sfinita dopo le scosse più potenti. Piccoli crolli al palazzo del Comune, crepe e timori per qualche chiesa (timori anche per la splendida chiesa di San Francesco, chiusa in via preventiva). Paura e chiusura al pubblico per qualche tempo anche per il cimitero monumentale della Certosa. Evacuato anche in città qualche stabile: sfollate alcune famiglie in via Saragozza, Marconi, Indipendenza, via Barberi.
Ma orgoglio dei felsinei, le due Torri - passate sotto monitoraggio costante dell'Ingv - paiono aver 'tenuto botta' - come dicono soddisfatti alcuni cittadini - sono ancora lì, in salute, dopo secoli. Neppure il sisma le ha piegate.