Serie di scosse in Emilia, notte di lavoro tra sopralluoghi e monitoraggio: "Tanto spavento, qui provati dai terremoti del 1996 e 2012"
Sopralluoghi e verifiche ad edifici e infrastrutture. E' il governatore Stefano Bonaccini a fare il punto dopo le diverse scosse di terremoto registrate in Emilia. Anche Bologna in allerta, aperta tutta notte la sala operativa regionale, dove si è recata l’assessore regionale Priolo
Diverse le scosse di terremoto che tra la serata di ieri e la notte appena trascorsa hanno fatto tremare l'Emilia. La maggiore di magnitudo 4.3 con epicentro Reggio Emilia, avvertita anche in diversi comuni della provincia di Bologna.
Sopralluoghi a edifici e infrastrutture
Subito si è messa all'opera la macchina degli addetti ai lavori. E' terminato nella notte l’incontro presso il centro operativo di Protezione Civile di Marzaglia a Modena, con Prefetto, Sindaco, Responsabile della Protezione Civile ed in collegamento con Questore, Forze dell’Ordine, Vigili del Fuoco, Polizia Locale, Presidente della Provincia e i sindaci del territorio. Sopralluoghi e verifiche sono poi proseguite nella notte, ad edifici e infrastrutture, sia nel reggiano che nel modenese. Così ha aggiornato il Presidente della Regione Emilia Romangna, Stefano Bonaccini, anche lui sul campo dalla prima ora.
Subito attivata la sala operativa regionale di Bologna
"Tanto spavento tra i cittadini, qui provati dai terremoti del 1996 e soprattutto del 2012 - ha sottolineato Bonaccini - ma per ora non si registrano danni a cose e persone". Aperte tutta notte la sala operativa regionale della protezione civile a Bologna, dove si è recata l’assessore regionale Irene Priolo e i coordinamenti della protezione civile di Modena e Reggio Emilia, dove era presente l’assessore regionale Mammi.
"Un grande grazie - ha aggiunto il Governatore - a tutti coloro che stanno operando sul campo, vicini ai cittadini, al servizio delle comunità locali. Così come ringrazio il Capo della Protezione Civile nazionale Curcio e, per il Governo, la Ministra Lamorgese, in stretto contatto con noi già dai primi minuti successivi alla prima scossa".
Terremoto Emilia, verifiche anche nelle scuole e nelle strutture sanitarie. La macchina operativa non si ferma
Terremoto Emilia, sequenza di 8 scosse tra ieri sera e stamattina
Alle ore 20 la prima scossa. Di magnitudo 4, epicentro nel reggiano, a Bagnolo. Circa un'ora dopo, ovvero alle ore 22, una seconda scossa ancora più forte - magnitudo 4.3 - è stata rilevata dall'Ingv: epicentro questa volta a Correggio, sempre nella provincia di Reggio Emilia. Questo secondo evento sismico è stato avvertito anche in alcuni comuni del bolognese.
Nelle ore successive è seguita una serie di scosse minori, a breve distanza l'una dall'altra, fino alle 4.48 del mattino odierno. Si è trattato di probabili scosse di assestamento di minre intensità, da magnitudo 2 a 2.7, sempre con epicentro nei due comuni reggiani di Correggio e Bagnolo.
Terremoto tra reggio Emilia e Modena, la prima scossa alle 20 del 9 febbraio, magnitudo 4:
Notte di lavoro. E di ricordi. Nella mente il terremoto in Emilia del 2012
Quella appena trascorsa è stata una notte di lavoro, tra sopralluoghi e monitoraggio. Ma non solo. E' stata anche una notte di paure e ricordi. Un turbinio di emozioni che può capire solo chi si è trovato nell'inferno del 2012, quando la nostra terra è stata piegata da un potente sisma, che ha seminato morte e distruzione. Immagini e sensazioni indelebili , che tanti cittadini ieri inevitabilmente in qualche modo hanno rivissuto.
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Già nel '96, nel 2000 e nel 2008 il territorio emiliano, in particolare reggiano e parmense, era stato colpito da forti scosse di terremoto, con danni e paura nella popolazione. Il 15 ottobre 1996, quattro minuti prima di mezzogiorno, una scossa del settimo grado con epicentro a Novellara (Reggio Emilia) provoco' la morte di due anziani per infarto, gravi danni a edifici, chiese e infrastrutture pubbliche, e costrinse alcune centinaia di reggiani, e una novantina di modenesi, ad abbandonare abitazioni pericolanti.
Ci furono danni per centinaia di miliardi di lire, e fu chiesto al governo lo stato di emergenza per le due province; 33 i comuni che subirono danni pesanti, e la situazione fu aggravata dalle forti piogge dei giorni seguenti.
Nel 2000 la scossa, tra il sesto e il settimo grado, arrivò alle 9.42 di domenica 18 giugno, svegliando migliaia di persone in tutto il Reggiano ma facendosi sentire anche a grande distanza, fino a Genova e Milano, e in tutta la pianura padana. Dopo alcune ore di verifiche, il bilancio fu di danni seri, non devastanti, ma tanta paura. Poi, nel pomeriggio-sera del 23 dicembre 2008, ancora due scosse: la prima alle 16.25, di magnitudo 5.2 Richter, poi attorno alle 23 una seconda di 4.7 gradi, con epicentro - come nel primo caso - tra le province di Parma e Reggio Emilia. Anche in quella circostanza apprensione e paura nella popolazione, ma nessun ferito e danni abbastanza circoscritti. Alcune decine di persone furono costrette ad abbandonare le abitazioni.