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Cronaca

Terremoto: richieste di risarcimento sospette, indaga la Procura

Decine i fascicoli aperti per "tentata indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato". Si tratta di richieste di risarcimento per i danni subiti dal sisma del 2012 sospette o addirittura false

Sono decine i fascicoli aperti in Procura a Bologna per "tentata indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato". Si tratta di richieste di risarcimento per i danni subiti dal terremoto del 2012 sospette o addirittura false, a seguito dei dati trasmessi dalla Regione Emilia-Romagna. 

Le scosse del 20 e 29 maggio di quattro anni fa colpirono un’area molto vasta fra le province di Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia: 54 comuni e i 4 capoluoghi di provincia, oltre a 48 comuni limitrofi che hanno subito solo danni ad alcuni edifici. 

Sarebbero numerose le domande dei residenti nelle zone colpite che denunciano i danni  del sisma ma è la stessa Regione ad avere dubbi e a volerci vedere chiaro, così le ha inviate in Procura richiedendo il vaglio dei PM che verificherano l'eventuale illecito penale. A coordinare le indagini, il procuratore aggiunto e magistrato responsabile del pool 'pubblica amministrazione' Valter Giovannini. 

Come evidenzia il report della Regione Emilia-Romagna, fino ad oggi, per la ricostruzione di abitazioni e imprese sono stati concessi 2,8 miliardi euro e liquidati 1,5 miliardi. 25 comuni  hanno concluso o stanno concludendo la ricostruzione. Per quanto riguarda le abitazioni, la ricostruzione sta procedendo: su un totale di 9.109 progetti presentati, di cui 429 tra il 29 e il 30 aprile 2016, 6.744 hanno ottenuto il contributo e questo ha permesso il rientro nelle abitazioni di 19.000 cittadini.

Tutte le pratiche che sono state depositate presso i Comuni interessano 25.121 unità immobiliari, delle quali 6.497 sono attività economiche (negozi, uffici, depositi e commercio) e 18.624 sono abitazioni (di queste 14.342 sono abitazioni principali, ovvero prime case). 643 sono le unità immobiliari all’interno delle UMI, di cui 445 sono abitazioni e 198 attività economiche. Le 18.624 unità immobiliari ad uso abitativo interessano 28.512 abitanti. Di queste, 10.585 sono state ripristinate e hanno portato al rientro di 19.000 abitanti. Per quanto riguarda invece le 6.497 unità immobiliari con destinazione d’uso economica che accedono al MUDE, 1.749 sono ad uso produttivo, 1.855 sono ad uso commercio, 833 sono ad uso ufficio, 2.060 sono ad uso deposito. Di queste, 2.780 sono ritornate agibili.

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