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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Castel Maggiore

Strade di Castel Maggiore all’asta, il sindaco: “Ricorso per evitarlo”

Il sindaco Marco Monesi e l'avvocato di Castel Maggiore presenteranno un ricorso al Tribunale di Firenze per le strade della città messe all'asta

L'avvocato del Comune di Castel Maggiore presenterà un ricorso per far sì che l'asta fallimentare che il tribunale di Firenze terrà il 31 gennaio per vendere alcuni terreni dove si trovano strade del paese alle porte di Bologna non si svolga. Lo ha annunciato il sindaco Marco Monesi. All'asta, infatti, andranno alcune porzioni di strada che, una volta costruite, non sono diventate di proprietà comunale perché l'impresa è fallita e il Comune non ha mai perfezionato il passaggio al demanio pubblico.

LA VICENDA. La vicenda nasce fra la fine degli anni '80, quando partirono i lavori, e l'inizio dei '90 quando l'impresa fallì, peraltro senza completare la strada che è stata ultimata dal Comune incassando i soldi di una fideiussione depositata dall'impresa. "Chiediamo che l'asta non si svolga - ha detto Monesi - anche a tutela dei possibili acquirenti. Quella è una strada pubblica e tale rimarrà, chi l'acquista avrebbe solamente gli oneri di gestione, perché noi non la esproprieremo: può benissimo essere una strada privata a uso pubblico. Chi la compra, insomma, non fa un affare". Il sindaco non ha però chiarito il perché l'atto di impegno non sia stato completato prima dell'avvio dei lavori. "Oggi - ha detto - lo facciamo sempre, all'epoca c'erano questi usi e costumi, si faceva un po' ovunque così".

IL SINDACO MONESI. Monesi ha poi spiegato che la vicenda della strada messa all'asta niente ha a che vedere con l'ispezione che il ministero dell'Economia ha fatto nei conti del Comune, rilevando alcune contestazioni. "Nel 2009 - ha detto il sindaco - abbiamo deciso di non rispettare il patto di stabilità per non paralizzare l'attività del nostro ente. Per questo siamo incappati in una verifica ispettiva. L'ispettore, insieme a molte osservazioni positive, ha riscontrato alcune irregolarità in materia di gestione del personale, sugli accordi sindacali, il fondo di produttività, l'assunzione di un dirigente. Noi abbiamo fatto delle controdeduzioni difendendo le nostre scelte e adesso siamo in una fase interlocutoria. Certo possiamo aver commesso degli errori, che possono essere dettati dal modo sempre affannato per la carenza di risorse e personale che hanno i Comuni delle nostre dimensioni".
 

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