Risale ormai a sette anni fa la prima segnalazione di Legambiente su inquinamento ambientale, irregolarità e dispersione di piombo nei terreni del Tiro al Piattello e del Tiro a Segno Nazionale di Vergato. Dopo due esposti dell’Associazione alla Procura - ricorda l'associazione- al Tiro a Segno di Vergato sono intervenuti il Corpo Forestale dello Stato e successivamente il Pubblico Ministero del Tribunale di Bologna, che ha coinvolto ARPA, Polizia Giudiziaria e Comune di Vergato. Operazioni che hanno portato ad un fermo dell’impianto sportivo, dopo aver verificato l’inquinamento ambientale segnalato". 

Nei giorni scorsi è giunta una nuova segnalazione all'associazione, che riguarda invece il tiro a segno sito a Bologna, in via Agucchi: una lettera semi-anonima, corredata da materiale fotografico, che segnala in modo circostanziato gli abusi che i gestori UTIS (Unione Italiana Tiri Sportivi) sembra abbiano compiuto. La lettera, proveniente da un gruppo di associati bolognesi al Tiro a Segno, è documentata e corredata da 33 fotografie che evidenziano la presenza nei terreni dietro le linee dei Tiri, di materiali edilizi provenienti da cantieri, piombo, amianto, asfalto e bossoli. Le fotografie - spiega Legambiente -" evidenziano sia materiali depositati sul terreno che interrati, con anche segni di scavi e passaggi di pneumatici di mezzi pesanti usati per movimento terra, che potrebbero far pensare ad altro materiale interrato e non visibile".

"Particolare inquietante - aggiunge ancora l'associazione -  è che i terreni interessati dal Tiro a Segno Nazionale di Via Agucchi, sono adiacenti all’impianto di pompaggio Hera che serve l’acquedotto comunale."
“Come ambientalisti e difensori della legalità – dichiara Claudio Corticelli, presidente di Legambiente Setta, Samoggia, Reno - proprio dopo l’approvazione della norma nazionale sugli Eco Reati, chiediamo con forza agli organi di Controllo, di Indagine e di Giustizia, di verificare rapidamente l’attendibilità della documentazione pervenutaci e, qualora fosse accertata la situazione, di attivarsi per punire gli inquinatori e pretendere a carico degli stessi l’immediata bonifica del sito”.